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COOPERAZIONE BILATERALE ITALIA – IRAQ

Aggiornamento: 5 set 2022

Di Roberta Adesso






Superficie: 438.317 Kmq Popolazione (appross. 2016): 37,2 milioni Densità: 53 ab/Kmq Lingua: Arabo e Curdo Religione: Musulmani: Sciiti (~58%), Sunniti (~39%), Cristiani (2,7%) Capitale: Baghdad Forma istituzionale: Repubblica Federale Costituzionale Membro di: Lega Araba, OCI, ONU, e OPEC Unità Monetaria: Dinaro Iracheno (Iraqi Dinar "IQD")


Gradita visita in Italia ieri del Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein che ha incontrato il titolare della Farnesina: i legami fra i due Paesi sono forti e l’incontro è stato l’occasione per rinnovare l’impegno italiano a sostegno delle istituzioni e del popolo iracheno in vista di una piena stabilizzazione del Paese, cruciale per l’intera regione.

È stata ribadita l’importanza della cooperazione bilaterale, ricordando la presenza di imprese italiane nel Paese e l’impegno italiano in ambito culturale e attraverso la cooperazione allo sviluppo, di cui l’Iraq è un Paese prioritario.

L'Iraq rappresenta per l'Italia un importante partner commerciale sia quale fornitore di materie prime energetiche che come mercato di sbocco per i nostri prodotti metalmeccanici, elettrici ed elettronici, nonché per società di ingegneria civile e industriale: è tra i maggiori produttori e detentori di riserve petrolifere e di gas associato del mondo. Al momento, l'Iraq è il quarto produttore di petrolio al mondo (in media, circa 4 milioni di barili al giorno). L'Iraq ha anche riserve di gas stimate a 3,2 miliardi di metri cubi oltre ad essere ricco di minerali.

L’Italia è il nono fornitore del Paese


E l’interscambio con l’Italia era in crescita fino in epoca pre covid come attestato dall’Osservatorio economico MAECI su dati ISTAT



I principali indicatori economici ci parlano di un Iraq sempre in crescita fino a tempi pre-pandemia in cui si contavano fino al 1999 ben 122 progetti inseriti nel Piano di Sviluppo fino al 2022,



in particolare nel settore dell’OIL&GAS, delle infrastrutture, energie rinnovabili,

dell’agricoltura e dei rifiuti proprio come illustrato durante “l’Iraq Day” organizzato da Confindustria, Ambasciata dell’Iraq a Roma e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Durante la conferenza sulla Ricostruzione dell’Iraq che si tenne in Kuwait nel 2018 furono stanziati circa 30 miliardi di dollari USA sotto forma di linee di credito, partnership e prestiti per i 212 progetti previsti nel Piano quinquennale: per citarne alcuni, la realizzazione di nuove raffinerie a Al Faw e Anbar; la rimessa in funzione degli impianti di Doura e Basra. Cinque centrali elettriche e sette impianti per il solare fotovoltaico.




Nel comparto trasporti vi sono poi le infrastrutture aeroportuali di Mosul e Nassirya oltre a quelle stradali e ferroviarie: proprio di recente il governo iracheno ha approvato la realizzazione della linea ferroviaria tra Basra e Shalamche

Il Ministero del Petrolio è impegnato anche nel miglioramento del settore della raffinazione. La progettazione della nuova raffineria di Kerbala è stata affidata all’italiana Technip Italy.

Un graduale incremento della sicurezza, l’aumento dei redditi pro-capite, la riduzione della percentuale della popolazione “povera” e soprattutto il rientro dall’estero della classe media espatriata potrebbero essere incentivi per sviluppare in Iraq il mercato dei beni italiani “di marca” nei settori alimentari, dell’abbigliamento e delle forniture per la casa (già conosciuti e apprezzati nel Paese). Il Gruppo Bernardi ha già aperto due punti di distribuzione di prodotti per l’abbigliamento a Erbil e a Suleimanya nella Regione curda.

L’edilizia ospedaliera rappresenta un settore di punta in cui sono già attivi consorzi italiani:

esistono 208 ospedali di proprietà statale, gestiti dal governo, 40 nella capitale Baghdad. Ci sono anche circa 2.000 cliniche private sparse in tutto l'Iraq. In generale, tutte le cure primarie e la medicina preventiva è fornita gratuitamente. Sono necessari investimenti tra cui:

Istituzione di strutture sanitarie complessi, ospedali, laboratori medici e cliniche, assistenza sanitaria di base;

· Gestione e funzionamento degli ospedali statali privatizzati;

· Gestione dei centri sanitari specializzati mediante contratto diretto; ·

Fornitura di servizi di consulenza generali sanitari tra cui consulenza in materia di modernizzazione dei sistemi sanitari;









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