Nel Ricordo della Rivoluzione Algerina. Perché Sostenerla? E Cosa Possiamo Imparare?
- Maddalena Celano
- 6 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Wael Almawla, Giornalista e scrittore siriano
5 luglio 2025
Ogni anno, quando arriva l’anniversario della Rivoluzione del Milione di Martiri, non ricordiamo solo un’epopea di liberazione nazionale contro il colonialismo francese, ma ci troviamo di fronte a una grande scuola di determinazione, sacrificio e dignità. La Rivoluzione algerina non è semplicemente una pagina del passato, ma un battito vivo nella coscienza della nazione araba, un invito costante a riflettere sul significato della libertà, dell’unità e dell’appartenenza.
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Perché dobbiamo stare al fianco dell’Algeria?
Sostenere l’Algeria, popolo e Stato, non nasce solo dalla lealtà verso la sua eroica storia, ma da una profonda convinzione che l’Algeria è stata e rimane una voce libera in un’epoca di fratture e sconfitte. Dal conseguimento dell’indipendenza nel 1962, l’Algeria non si è mai chiusa in se stessa, ma ha portato sulle spalle le preoccupazioni del mondo arabo, pagando con l’isolamento, l’embargo e le pressioni internazionali il prezzo delle sue posizioni coraggiose.
L’Algeria è sempre stata in prima linea nella difesa della Palestina, rifiutando qualsiasi normalizzazione con l’occupazione israeliana prima di una soluzione giusta alla causa palestinese, nonostante i cambiamenti negli equilibri politici della regione. Ha sostenuto il Libano nelle sue crisi, così come la Siria, l’Iraq durante le sue tragedie, e ha appoggiato le cause giuste in Africa e nel Terzo Mondo.
Chi non riconosce il valore e i principi dell’Algeria, rinnega la storia e rompe un ponte di gratitudine tra i popoli.
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Cosa possiamo imparare dalla Rivoluzione Algerina?
1. La libertà non si concede, si conquista: la Rivoluzione algerina durò più di sette anni di lotta sanguinosa, in cui il paese sacrificò più di un milione di martiri, dimostrando che la liberazione ha un prezzo elevato, ma che è possibile con volontà e sacrificio.
2. L’unità è l’inizio della vittoria: nonostante le differenze, gli algerini si unirono con l’obiettivo comune della liberazione, superando ogni appartenenza regionale o partitica. Questo è ciò di cui i popoli arabi hanno bisogno oggi.
3. Un’informazione resistente è un’arma potente: i leader della rivoluzione riuscirono a far sentire la propria voce al mondo nonostante le scarse risorse, insegnandoci oggi l’importanza dei media liberi e patriottici nelle battaglie per la libertà e l’identità.
4. La pazienza strategica è la chiave della vittoria: la Francia pensava che l’Algeria sarebbe stata dimenticata col tempo, ma la determinazione degli algerini ha fatto crollare l’illusione coloniale.
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Cosa ha fatto l’Algeria per le cause arabe?
• La Palestina prima di tutto: L’Algeria ha accolto i leader della rivoluzione palestinese, considerando la Palestina la sua causa centrale, rifiutando ogni compromesso o mercificazione del diritto palestinese.
• Sostegno ai popoli oppressi: L’Algeria ha sostenuto le lotte dei popoli contro il colonialismo in Africa e Asia, ed è stata tra i primi paesi a sostenere Nelson Mandela in Sudafrica.
• Azione araba comune: L’Algeria ha sempre difeso l’indipendenza della decisione araba, cercando nei vertici dei paesi arabi di essere un ponte di unione piuttosto che un asse schierato.
• Sovranità nazionale: L’Algeria ci ha insegnato che non ci può essere sviluppo né libertà senza l’indipendenza della decisione politica ed economica, e per questo ha sempre cercato di costruire uno Stato forte e sovrano, nonostante le sfide.

Nel ricordo eterno della Rivoluzione algerina, non possiamo che inchinarci con rispetto davanti a un popolo che ha offerto i più grandi sacrifici per la dignità. Sostenere l’Algeria oggi significa restare fedeli ai suoi martiri e ai suoi principi, ma è anche un atto di resistenza contro chi vuole cancellare la storia dei popoli liberi o liquidare le loro giuste cause.
Leggiamo la storia dell’Algeria non come una pagina del passato, ma come una mappa verso un futuro arabo più consapevole, più forte e più fedele alla libertà.
Perché la verità – sempre – si conquista, non si concede.

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