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Intervista con Talal Khrais - I popoli pagano per politici inadeguati e un Occidente arrogante


Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) - Il clamore della campagna elettorale per le prossime politiche sta silenziando una situazione incandescente che sta covando e che molto presto esploderà in tutta la sua drammaticità. A farci capire meglio quello che sta succedendo e i pericoli che corre l'Italia nel prossimo futuro è il nostro collega libanese Talal Khrais, corrispondente per l'Italia e la Santa Sede presso Stampa Estera, responsabile di Assadakah e più volte inviato di guerra nelle aree più calde del mondo. Talal il mondo lo vive, lo conosce in modo profondo e ora si dichiara molto preoccupato per ciò che sta accadendo e per il destino dell'Italia, Paese che ama e nel quale vive da moltissimi anni.

- In questi giorni i vari leaders di partito dibattono sull'efficacia delle sanzioni alla Russia. Cosa ne pensi? Quali saranno le conseguenze causate delle sanzioni economiche imposte dall'Occidente contro la Federazione Russa?

Le Sanzioni contro la Russia metteranno sempre più in ginocchio l’Italia e l'Europa. Le conseguenze dipenderanno dalla durata di questa assurda scelta. Gli alti prezzi di gas, petrolio e altri prodotti incideranno in modo strutturale sulla crescita del Pil, almeno per i prossimi due anni, e causeranno danni incalcolabili. In particolare, per le imprese italiane, stritolate nella morsa delle varie emergenze degli ultimi anni, sarà l'ennesima stangata che, senza adeguati interventi di supporto, potrebbe diventare fatale nell'autunno quando le bollette non saranno più sostenibili. Circa 85 mila imprese italiane di diversi ambiti produttivi, dal variegato mondo del turismo a quello della scuola e della ristorazione, della logistica e dell'agricoltura, sono a rischio per l'esponenziale aumento dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche. La crisi è simile a quella del 1986 ma potrà essere peggiore con una inflazione, che ormai ha quasi raggiunto l'8% e la cui impennata è in gran parte dovuta proprio al caro energia. Senza massicci interventi molte piccole e micro imprese sono destinate a chiudere entro il primo semestre del 2023, con una conseguente drammatica perdita di posti di lavoro come affermano i dati ufficiali in Italia. Il primo trimestre del 2022 ha fatto registrare un aumento del prezzo medio del 55% dell'energia elettrica e del 42% del gas. Il rischio concreto, denuncia FederTerziario, è che le imprese sopravvissute alla pandemia, adesso vengano definitivamente spazzate via dall'impossibilità di sostenere costi energetici esorbitanti. Le sanzioni imprudenti, che secondo i leaders dell'Occidente dovrebbero mettere la Russia in default, rischiano di mettere in ginocchio l’Italia e i Paesi europei.

- Dopo anni di tregua siamo ritornati al periodo buio della guerra fredda. L'Occidente ha sfidato Mosca schierandosi con l'Ucraina e Mosca sfida l'Occidente con le grandi manovre militari insieme a Cina, India ed altri Paesi. Quali saranno le conseguenze di questi sconvolgimenti geopolitici? La nuova guerra fredda è già una realtà e il nuovo confronto est ovest lo pagheranno i cittadini, perché sempre più risorse saranno destinate alla corsa al riarmo, naturalmente a discapito delle conquiste sociali che avevano assicurato un certo benessere.

L’Italia, così come approvato dalla Camera, aumenterà nel 2022 le proprie spese militari con il governo che si impegna ad incrementare la percentuale di Pil da destinare alla difesa. Il traguardo fissato è quello del 2% del Pil, così come previsto anche dagli accordi Nato, il che dovrebbe portare la spesa per le armi, già nell'anno in corso, da 25 miliardi l’anno, ovvero circa 68 milioni al giorno, a 38 miliardi, quindi ben 104 milioni al giorno. La Russia poi è furiosa per l'ulteriore allargamento della Nato, anche a Svezia e Finlandia. Lo stesso vale per la Cina, alleato strategico di Mosca. Osservando il nuovo scenario mondiale si può parlare di una vera e propria guerra fredda. Se ci mettiamo nella testa di Xi Jinping e Vladimir Putin la prima guerra fredda non è mai finita. Loro hanno continuato ad avere dei progetti di rivincita. Per Putin la fine dell’Unione Sovietica è una tragedia da cancellare. La Cina ha progetti per contestare l'allargamento della NATO, che prima era manifestato con un atteggiamento prudente, adesso è sempre più palese.

- È di Ieri, 6 settembre,la notizia che si sono concluse le grandi esercitazioni militari congiunte fra Russia, India, Cina, Bielorussia, Mongolia e Tagikistan. Qual è lo scopo di queste manovre?

Il Cremlino vuole dimostrare alla Nato la sua capacità di coalizzare quelle che già possono essere considerate, a tutti gli effetti, emergenti superpotenze. Le manovre si sono svolte in una settimana nella Russia dell'estremo Oriente. Vista la grave congiuntura internazionale Mosca ha deciso di rafforzare i crescenti legami di difesa con la Cina e di continuare la cooperazione con l'India e gli altri Paesi partecipanti che sono anche buoni clienti dell'industria bellica russa. Basta dare un'occhiata all'arsenale di Cina e India per notare quanti siano i mezzi militari e aeronavali concepiti dagli ingegneri russi oppure riprodotti su licenza. Va inoltre detto che per la prima volta Pechino ha inviato rappresentanti di ben tre rami delle sue forze armate per le esercitazioni con la Russia, incrementando quindi le capacità d'interazione Mosca-Pechino in teatro di guerra. A sottolineare l'importanza dell'esercitazione è stata la presenza del presidente russo Vladimir Putin nel quartier generale delle manovre. Di fatto India e Cina non sembrano per nulla intimorite dalla politica statunitense, tornata precipitosamente alla sfida epocale contro Mosca che ha fatto rapidamente innalzare una "cortina di ferro" economica.

- La debolezza dell'Italia è ravvisabile nell'atteggiamento di sudditanza nei confronti di Stati Uniti e Unione Europea?

La debolezza dell'Italia è lo specchio della debolezza della classe politica mondiale. Non ci sono leader adeguati ad affrontare la situazione critica di questi anni. In particolare l'Italia ha politici totalmente incapaci di trovare le giuste soluzioni ai problemi. Se non si cambia direzione per l'Italia sarà la fine. Un Paese che era rinomato in diversi campi, rispettato a livello internazionale, ora rischia di diventare lo zimbello del mondo. L'Italia non doveva mettersi contro Putin ma restare fuori dal conflitto tra Russia e Ucraina. Per la verità anche l'Unione Europea doveva mantenersi neutrale. Adesso sembra che il male assoluto stia solo dalla parte della Federazione Russa. Si tratta di una visione miope. L'Occidente ha fatto moltissimi errori, troppe guerre ingiuste. Ha arbitrariamente deciso di esportare in altri Paesi la sua democrazia, che si sta però rivelando una democrazia malata, destabilizzando governi che garantivano un certo equilibrio geopolitico. All'Occidente manca l'umiltà e il rispetto dei popoli. Saranno purtroppo i popoli a subire e a farne le spese di questo Occidente arrogante e prepotente.

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