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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Yerevan - Greta Thumberg visita il Memoriale sul Genocidio e attacca Baku











Letizia Leonardi (Assadakah News) - L'ambientalista Greta Thumberg si è recata in visita in Armenia, ha volto lo sguardo sui diritti umani e ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni. Secondo la Thumberg gli armeni del Nagorno Karabakh (Artsakh) hanno combattuto per la difesa dei loro diritti e ha inoltre chiesto la liberazione dei prigionieri armeni detenuti nelle carceri dell'Azerbaijan.

“La comunità internazionale - ha dichiarato Greta Thumberg - avrebbe dovuto farsi carico già da tempo della soluzione del problema della liberazione dei prigionieri politici, di guerra e degli altri prigionieri detenuti in Azerbaijan. La comunità globale deve avere questo coraggio”.

Queste importanti parole sono state pronunciate dalla nota attivista al forum sul tema “L’impatto dell’aggressione dell’Azerbaijan sui diritti umani e sulla protezione dell’ambiente” che si è tenuto oggi a Yerevan.

Secondo Greta, tenere la COP29 a Baku crea ancora più sfide.

“I leader mondiali - ha specificato la giovane attivista - hanno paura di dire qualcosa per cui potrebbero essere puniti e così l'Azerbaijan resta immune da sanzioni. Nessuno ritiene questo Paese responsabile della violazione dei diritti umani. Questo è uno schiaffo in faccia alle vittime, sia del cambiamento climatico che del regime di Aliyev”.

Greta ha anche sottolineato che gli armeni dell'Artsakh hanno combattuto per i loro diritti, per il diritto di vivere ed esistere.

L'attivista ambientale svedese Thunberg ha visitato anche il memoriale del genocidio armeno della Collina delle Rondini. Ad accoglierla è stata Edita Gzoyan, direttrice del Museo del Genocidio Armeno, che ha raccontato alla nota ospite la storia della sua fondazione, quella dei tre khachkar a Tsitsernakaberd, dedicati agli armeni che perirono nei massacri orchestrati dal governo azero a Sumgait, Kirovabad (Gandzak) e Baku alla fine del XX secolo. La direttrice del museo ha anche narrato le storie di cinque combattenti per la libertà sepolti di fronte al Muro della Memoria, che persero la vita nella guerra del Nagorno-Karabakh, sottolineando la continua rilevanza del genocidio armeno nel contesto della persecuzione e della violenza contro gli armeni.


Il direttore del Museo ha presentato il lavoro di studiosi, missionari, politici e personaggi pubblici internazionali che hanno alzato la voce per protestare contro i massacri e il genocidio perpetrati dal governo turco alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo. Greta Thunberg ha ascoltato tutto con particolare interesse e ha osservato un minuto di silenzio presso la Fiamma Eterna in onore della memoria delle vittime del genocidio armeno.


L'attivista svedese ha anche visitato il Museo del Genocidio armeno e ha firmato il guestbook con una significativa dedica: "Grazie per il prezioso lavoro. Ora tocca a ognuno di noi continuare a diffondere consapevolezza e chiedere giustizia. Mai più per nessuno".

Gzoyan ha regalato a Greta Thunberg libri sul genocidio armeno e sul conflitto del Nagorno-Karabakh.



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