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ONU - Approvata Soluzione a Due Stati e riconoscimento Palestina

  • 14 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Assadakah News - L’Assemblea Generale dell’ONU adotta la proposta di Arabia Saudita e Francia e riconosce la Dichiarazione di New York, che si propone di porre un freno alle mire di Israele sostenuto da Washington che vorrebbero soffocare la nascita dello Stato di Palestina.

La Risoluzione è stata approvata con 142 voti favorevoli (sorprendentemente anche quello dell’Italia), 10 contrari e 12 astensioni, e promuove la nascita e il riconoscimento dello Stato palestinese, con la condanna degli attacchi del 7 ottobre ’23 da parte di Hamas, che dovrà rinunciare alla sovranità sulla Striscia di Gaza e consegnare le armi alla Autorità Nazionale Palestinese, sostenuta in pieno dalla comunità internazionale, che si  impegna a raggiungere l’obiettivo, ovvero lo Stato di Palestina indipendente.

Prevedibile la reazione del governo israeliano, che definisce la decisione “vergognosa” tuttavia, con il voto dell’Assemblea Generale ONU, è stata presentata la base della base giuridica internazionale che definisce i fondamenti dello Stato di Palestina.

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Si attende ora il passo successivo, per altro già annunciato per il 22 settembre, quando il presidente francese Emmanuel Macron dichiarerà il riconoscimento ufficiale della Palestina, che sarà un vero e proprio apripista per i Paesi dell’Unione Europea, passo decisivo verso la pacificazione della regione mediorientale.

Lo scorso venerdi 12 settembre è quindi una giornata da ricordare, dopo la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU, a causa dell’aggressione israeliana al Qatar, che per eliminare cinque figure di riferimento di Hamas, ha causato oltre 35 vittime innocenti, punto culminante di una lunga serie di attacchi in barba alle più evidenti leggi e convenzioni internazionali. Fondamentale è stato l’intervento del ministro degli Esteri dell’emirato del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, che ha presentato un quadro scarno e realista della situazione, e ha definito “criminale” l’attacco israeliano, lampante violazione della sovranità di uno Stato sovrano.

Il ministro Al-Thani ha anche incontrato il segretario di Stato americano Marco Rubio e altri membri della presidenza Trump, che ha agito a titolo di mediazione per frenare la reazione del Qatar onde evitare una pericolosa escalation, che poi è l’obiettivo di Israele, oltre a mantenere gli importanti accordi commerciali USA-Qatar, del valore di svariati miliardi di dollari. A tale scopo, Marco Rubio sta compiendo una visita in Israele, dove riferirà sui timori di Washington, che manifesta aperta preoccupazione per le continue violazioni israeliane, tese a sabotare i colloqui di pace, ma anche a mitigare le intenzioni internazionali di riconoscere la Palestina ed evitare i procedimenti legali della Corte Internazionale di Giustizia nei confronti del premier israeliano.

L’Italia da parte sua, continua in un poco elegante e ambiguo gioco delle parti, perché pur avendo votato favorevolmente alla Assemblea Generale ONU, continua a proclamare la assenza dei requisiti fondamentali per la nascita dello Stato palestinese, stando alle dichiarazioni del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Nel frattempo, ogni giorno a Gaza si registra la morte di innocenti, oltre al rischio che corrono gli ultimi 20 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Mentre la Assemblea ONU era in riunione, venerdi scorso, le bombe israeliane hanno ucciso oltre 50 civili palestinesi, e le truppe israeliane continuano a insistere nel voler conquistare Gaza City.

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