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Iraq – Riapre la storica biblioteca di Mosul

Assadakah Baghdad - Riapre dopo 8 anni la biblioteca storica di Mosul, in Iraq, recentemente restaurata, dopo essere stata distrutta dall'Isis.

Fondata nel 1921, era una delle biblioteche più ricche del Paese, seconda solo alla Biblioteca Centrale di Baghdad. Quando l'Isis prese il controllo della città nel 2014, la biblioteca universitaria fu bombardata dai missili e gravemente danneggiata. Si stima che siano stati distrutti dagli 8mila ai 10mila tra libri e manoscritti antichi. Nell'attacco venne danneggiato anche un prezioso archivio riconosciuto dall'Unesco.

In tutto, circa l'85% della collezione della biblioteca andò distrutto in quello che poi l'Unesco definì "uno degli atti più devastanti di distruzione delle collezioni di libri della storia umana". La biblioteca è stata riaperta sabato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP). "Fatto, missione compiuta. La biblioteca distrutta da Daesh è stata ufficialmente ricostruita e aperta", ha detto lo storico iracheno Omar Mohammed. La struttura può ospitare più di 1.000 studenti e ha spazio per più di 100.000 libri. Attualmente ne conta 32.000. "La riapertura della Biblioteca Centrale e della Corte d'Appello Federale di Ninewa è un'importante pietra miliare nel viaggio per rivitalizzare questa città iconica", ha affermato Zena Ali Ahmad, rappresentante dell'UNDP in Iraq.

Oggi, il panorama dell’antica Ninive, famosa per i suoi monumenti e la vitalità culturale, torna all’antico splendore. Per l’Isis quei libri erano pericolosi, perché se le persone leggono aprono la loro mente, non sono più controllabili, non sono più influenzabili da un’ideologia di morte.

L’Università di Mosul, fondata nel 1967 e considerata tra le migliori del Medio Oriente (i circa 30 mila studenti potevano scegliere tra 22 facoltà di cui le più quotate erano scienze e medicina) pagò un prezzo altissimo al fanatismo. La sua biblioteca conservava centinaia di migliaia di testi in arabo e inglese, mappe storiche e testi risalenti all’era ottomana oltre ad antichi manoscritti islamici, tra cui un Corano del IX secolo. Non sorprende che, quando nel 2015 Daesh occupò il campus, sulla sponda orientale del Tigri, la prese pesantemente di mira, insieme alla biblioteca centrale di Mosul e ad altre minori, in quello che l’Unesco definì uno degli atti più devastanti di distruzione di collezioni librarie della storia. Ecco perché, per rinascere dalle ceneri, Mosul ha deciso di cominciare dal patrimonio culturale, e di farlo un libro alla volta, e oggi il progetto è finalmente compiuto.

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