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La Francia con l'Armenia e l'Italia con Baku



Letizia Leonardi (Assadakah News Agency) - Il parlamento francese ha invitato il governo a sanzionare l'Azerbaijan per gli attacchi agli armeni e la grave crisi umanitaria che ha provocato nel Nagorno Karabakh. Il governo italiano invece va dalla parte opposta, rinnega legami storici e affinità con la piccola Repubblica caucasica per schierarsi dalla parte della dittatura islamica dell'Azerbaijan. Nessun dubbio però sullo scollamento tra Palazzo Chigi e la maggioranza di quell'opinione pubblica che è riuscita a sapere ciò che è accaduto nel Nagorno Karabakh e del pericolo rappresentato dalla politica aggressiva di Baku. Mentre alla Camera dei Deputati si parla della minaccia azera e si esprime vicinanza al popolo armeno alla presenza dell'onorevole Giulio Centemero della Lega, il ministro della difesa di FdI Guido Crosetto arma il presidente azero Alyiev. Questo significa che l'Italia è diventato il Paese delle convenienze economiche in barba ai valori etici e morali. La storica amicizia tra Italia e Armenia si è sciolta come neve al sole quando il Bel Paese ha scoperto che era meglio mettersi dalla parte di chi poteva fornirci gas e vantaggiose commesse. E così la premier Giorgia Meloni, prima paladina del diritto all'autodeterminazione dei popoli (previsto dalla legge n. 13 del Soviet Supremo del 1990 sulla secessione delle Repubbliche sovietiche e delle loro entità sub-statuali), ora cavalca con il suo governo, quello all'integrità territoriale, dimenticando così le gravissime violazioni dei diritti umani, le torture e gli eccidi commessi dagli azeri ai danni degli armeni.

Una visione decisamente miope, quella dell'Italia, anche alla luce del recente attacco islamico alla chiesa italiana a Istanbul.


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