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La mossa vincente di Mohammed bin Salman



Roberto Roggero – A pochi giorni dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, il principe saudita erede al trono, Mohammed bin Salman, ha abbracciato l’emiro del Qatar, Tamim al Thani, in Arabia Saudita per il recente e storico summit del Consiglio di Cooperazione del Golfo. E’ stato un segnale di portata simbolica enorme perché sauditi e qatarini erano bloccati da tre anni in una crisi che aveva messo tutte le potenze della regione le une contro le altre, con il coinvolgimento in un boicottaggio reciproco, estremamente controproducente per tutte le parti in causa e, per certi aspetti, anche per i resto del mondo.

Ci sono, certamente questioni ancora da definire (Libia, Yemen, Iran, questione palestinese, ecc.) ma la strada per giungere alla soluzione di vecchie dispute è aperta, come finalmente aperti sono i valichi di confine e i collegamenti aerei fra i Paesi in questione. Poiché il Qatar è, in sostanza, un’appendice della enorme penisola araba, ma di enorme importanza geopolitica, si capisce che era un problema di non poco conto.

Il principe Mohammed bin Salman ne è uscito a testa alta e la sua immagine ne ha guadagnato non poco, soprattutto in occasione della successione alla Casa Bianca, con un neo-presidente Joe Biden che non sembra intenzionato a proseguire sulla stessa linea del predecessore, che si è rivelato un autentico combinaguai. MbS, come è ormai noto, pare avere sempre più nelle proprie mani il destino del regno, con un relativo aumento della vigilanza nella protezione della propria persona. E’ noto infatti che sono stati numerosi i tentativi interni di estrometterlo dal potere, fra cui, secondo alcune fonti riservate e anonime, uno che, alla fine dello scorso anno, avrebbe fatto capo a persona molto vicina al trono, membro della stessa famiglia regnante, ma su questo le informazioni sono confuse. In ogni caso, MbS si è congratulato con il presidente eletto Biden, come da protocollo, e con il neo eletto presidente della Tanzania. Da parte sua, Joe Biden deve rendersi conto che non può permettersi di prendere tempo, nelle relazioni con Paesi di primo piano come Russia, Turchia, Cina e Arabia Saudita, e non necessariamente in quest’ordine. Di certo, il principe saudita ha dato il via a una nuova pagina nelle relazioni internazionali di un’area fra le più delicate del pianeta, ed è un primo significativo passo verso un futuro probabilmente più disteso.


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