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Roma – In mostra la mummia di Ramses

Assadakah News Agency - Il Museo del Vicino Oriente Egitto e Mediterraneo dell’Università di Roma “La Sapienza” ospiterà fino al 14 giugno la mostra “La mummia di Ramses. Il faraone immortale” organizzata in collaborazione con il Centro SAPeri&Co, nell’ambito del progetto “SAPeri&Antichità”. Tra i più noti e celebrati re dell’Egitto, Ramses II è anche uno dei faraoni dei quali conosciamo il vero volto, perché ne è stato ritrovato il corpo mummificato.

La mostra è incentrata sulla riproduzione tridimensionale in scala 1:1 della mummia del faraone Ramses II realizzata con una tecnica sperimentale avveniristica che ha comportato la ricostruzione della pelle del faraone con materiale organico. La replica, perfettamente corrispondente all’originale (la vera mummia è oggi al Museo Nazionale della Civiltà Egiziana del Cairo, Egitto), permetterà ai visitatori di conoscere, attraverso un percorso arricchito da contenuti multimediali e multisensoriali (inclusi i profumi dell’imbalsamazione) e di ricostruzioni 3D, le principali imprese di uno dei più importanti sovrani dell’antico Egitto.

Il percorso, ospitato nella sezione egizia del museo, conduce il visitatore all’interno della camera funeraria del faraone dove, oltre alla mummia, è possibile toccare e sentire i profumi delle sostanze usate per la mummificazione ed esplorare la tomba monumentale scavata nella pietra riprodotta in un plastico. Una sezione a parte è interamente dedicata alla Battaglia di Qadesh (1274 a.C.), quando le armate del faraone cercarono di riconquistare gli stati settentrionali di Qadesh e Amurru finiti sotto il controllo dell’Impero ittita. La battaglia tra Ramses II e il re ittita Muwatalli II (1310-1272 a.C.), nella quale il re egiziano rischiò persino di essere ucciso, si concluse con uno stallo, sebbene entrambi i sovrani si fossero attribuiti la vittoria. Le vicende complesse dello scontro epocale sono illustrate da plastici e dal racconto dei protagonisti che rende possibile immergersi in un passato solo apparentemente lontano.

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