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USA – Annuncio storico: “Reazione nucleare a energia pulita”

Assadakah Roma News - Il dipartimento statunitense dell'Energia annuncerà martedì, in una conferenza stampa, che gli scienziati sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla. Lo scrive il Washington Post parlando di "una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica". Per il quotidiano americano, si tratta del "Santo Graal" dell'energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni '50.

Scoperta avvenuta presso la la National Ignition Facility - La scoperta sarebbe avvenuta presso la National Ignition Facility ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory, in California. Alcuni ricercatori, interpellati dal Washington Post hanno confermato le anticipazioni ma dietro anonimato. Lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l'energia sul Sole. Finora gli esperimenti avevano deluso le aspettative degli studiosi, che erano sì riusciti a innescare la fusione, ma impiegando, per ottenerla, molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

Il quotidiano britannico Financial Times aveva riferito ore prima che gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) in California hanno recentemente ottenuto un "guadagno netto di energia" da un reattore a fusione sperimentale. Sarebbe la prima volta che i ricercatori riescono a produrre più energia in una reazione di fusione - come quella che alimenta il Sole - di quanta ne abbiano consumata nel processo, il che rappresenterebbe un significativo passo avanti nella ricerca di energia priva di carbonio.

Alla richiesta di commentare l'articolo del FT, i portavoce del Dipartimento dell'Energia e della LLNL hanno detto all'AFP che il Segretario di Stato americano per l'Energia Jennifer Granholm ospiterà un evento martedì in cui "annuncerà un'importante svolta scientifica". Il portavoce di LLNL ha aggiunto che "l'analisi (era) ancora in corso". "Non vediamo l'ora di condividere ulteriori informazioni martedì quando questo processo sarà completato", ha aggiunto. La reazione di fusione che ha prodotto un guadagno netto di energia del 120% si è verificata nelle ultime due settimane, ha riferito il FT, citando tre persone a conoscenza dei risultati preliminari. La fusione nucleare è considerata dai suoi difensori come l'energia di domani, in particolare perché produce poche scorie e nessun gas serra. "Se questa svolta ... è reale, potrebbe essere un punto di svolta per il pianeta", ha twittato il membro del Congresso della California Ted Lieu dopo la pubblicazione del rapporto FT. La fusione differisce dalla fissione, una tecnica attualmente utilizzata nelle centrali nucleari, che consiste nel rompere i legami dei nuclei atomici pesanti per recuperare energia. La fusione è il processo inverso: "sposiamo" due nuclei atomici leggeri per crearne uno pesante. In questo caso due isotopi (varianti atomiche) dell'idrogeno, che danno origine all'elio. La struttura LLNL è composta da quasi 200 laser delle dimensioni di tre campi da calcio, che mirano a un minuscolo punto con alti livelli di energia per avviare una reazione di fusione.

Una fonte di energia pulita, illimitata e a zero emissioni è stata da più di mezzo secolo il Santo Graal dei ricercatori. Ora siamo a 24 ore dall’annuncio della svolta. Secondo quanto svelato dal Washington Post gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory, in California, hanno completato un ambizioso esperimento in cui potrebbero aver raggiunto una nuova quantità record di energia da fusione nucleare, generandone più di quanta sia stata prodotta.

Il dipartimento statunitense dell’Energia ha in programma domani, martedì 13 dicembre, una conferenza stampa dove farà l’attesissimo annuncio, tanto che il quotidiano statunitense, vicino alla Casa Bianca, che ha dato l’anticipazione parla di “una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica”.

Domani la Segretaria all’Energia Usa, Jennifer Granholm, svelerà al mondo “una grande scoperta scientifica” che secondo il Financial Times sarà proprio legata alla prima acquisizione netta di energia in un processo di fusione. Per la prima volta nella storia di questi esperimenti una reazione di fusione avrebbe prodotto più energia di quella usata per innescarla. Alcuni ricercatori interpellati dal Washington Post hanno confermato le anticipazioni ma dietro anonimato.

La scienza della fusione nucleare si basa sulla fusione di due atomi a velocità incredibilmente elevate e sulla trasformazione dell’energia ottenuta da questa reazione in elettricità. In particolare, il National Ignition Facility gestisce un esperimento di “fusione a confinamento inerziale” che vede quasi 200 laser sparati direttamente su una minuscola capsula di idrogeno. Secondo Nathan Garland, un fisico della Griffith University in Australia, i laser creano un plasma attorno alla capsula che alla fine avvia un’implosione, consentendo le reazioni di fusione.

L’energia rilasciata dalla fusione dei due atomi insieme è enorme e, soprattutto, non rilascia carbonio. A differenza della fissione – che divide gli atomi – utilizzata nelle centrali nucleari, la fusione, non crea radioattività o scorie, non ha bisogno di combustibili rari e utilizzabili per costruire ordigni atomici. L’idrogeno viene ricavato dall’acqua. Se in futuro potessimo sfruttare l’energia da fusione, questo sviluppo rivoluzionerebbe il mondo dell’energia, permettendoci di generare energia pulita senza pompare gas serra nell’atmosfera. Finora gli esperimenti avevano frustrato le aspettative degli studiosi, che erano sì riusciti a innescare la fusione, ma impiegando, per ottenerla, molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

Il processo è quantomai complesso: per raggiungere l’obiettivo sono stati progettati giganteschi reattori (uno, Iter, è in costruzione nel Sud della Francia). Per produrre i potentissimi campi magnetici che confinano e strizzano gli atomi fino a farli fondere uno con l’altro, occorrono temperature vicine allo zero assoluto (-273 gradi), ma a pochi centimetri di distanza la fusione può scaldare il reattore fino a centinaia di milioni di gradi. Come ricreare in una stessa stanza contemporaneamente il luogo più caldo e quello più freddo dell’universo. Ora però dai Lawrence Livermore National Laboratory potrebbe arrivare la notizia di una vera svolta: la fusione c’è stata e ha prodotto energia extra, anziché consumarla. Un significativo progresso nella ricerca sulla produzione di energia pulita e illimitata quindi. Secondo quanto testimoniano al quotidiano della City di Londra alcune fonti in possesso dei dati preliminari di analisi dell’esperimento, nella struttura del governo statunitense la fusione ha prodotto intorno ai 2.5 megajoules di energia, circa il 120 per cento dei 2.1 megajoules di energia utilizzati. Il fisico Arhur Turrel ha affermato: “Se questa scoperta sarà confermata, stiamo testimoniando un momento storico”.

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