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Amsterdam - Sicilia protagonista all’Istituto di Cultura

Talal Khrais - Passando piazza di Spagna e fontana di Trevi per arrivare alla Stampa Estera a via dell’Umiltà 83 si incontrano fiumi di turisti provenienti da tutta l’Europa e dal mondo. E’ una boccata di ossigeno per le aziende che lavorano nel settore turistico. Gli alberghi a Roma sono pieni, pieni anche i ristoranti. Si registra un incremento del turismo straniero come raccontano i proprietari degli alberghi in particolare, c’è il ritorno degli americani e degli anglosassoni, oltre al turismo classico estero e a quello italiano, con un notevole afflusso proveniente soprattutto dal Nord Italia".

Questa a Roma mentre iniziative culturali si notano in tutto il Bel Paese. Il 23 aprile c’è stata una serata dedicata alla Sicilia e ai suoi siti archeologici, da Agrigento, Selinunte e Siracusa e non solo. È l'evento "Un'isola multiculturale: l'archeologia bizantina, islamica e normanna in Sicilia", tenutosi presso l'Istituto italiano di cultura di Amsterdam e organizzato insieme a Werkgroep Italië Studies. Lo scopo era mostrare i progressi recenti della ricerca riguardo alla Sicilia antica. Oltre alla presentazione degli scavi più rilevanti per la conoscenza della Sicilia pre-medievale, nel corso dell'evento è stata illustrata la storia degli abitanti bizantini e islamici in Sicilia nel periodo compreso fra il VII/VIII secolo e l'XI dopo Cristo in base alla diffusione della loro ceramica. Si tratta di ritrovamenti che gettano una nuova luce sui rapporti di potere ma anche sugli scambi commerciali, culturali e culinari. La Sicilia risulta così, e ancora di più, un'isola multiculturale al centro del Mediterraneo dove si incontrano tutti gli elementi della storia medievale e della cultura materiale.

A Ercolano riapre il teatro antico Ercolano, viaggio a 25 metri di profondità. Dell'antico Teatro si erano perse le tracce, sepolto dall'eruzione del 79 d.C. ma nel Settecento fu il primo monumento ad essere esplorato tra tutti i siti vesuviani colpiti dal cataclisma fino a diventare una tappa del Grand Tour, scelta da viaggiatori provenienti da ogni parte d'Europa. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, il Teatro di Herculaneum è riaperto di nuovo visitabile a chiunque desideri immergersi in un percorso suggestivo, accedendovi da scale realizzate in età borbonica, rigorosamente con torce ed elmetti protettivi, tra cunicoli in cui sono visibili reperti, graffiti, gallerie e persino piccole stalattiti. A venticinque metri di profondità, è una cerniera tra la città antica e quella moderna luogo privilegiato che unisce il Parco archeologico con la città sovrastante del mercato dei vestiti usati di Pugliano e il suo centro storico. “Un luogo straordinario che è il punto di partenza per andare a visitare e scoprire il resto della città di Ercolano” ha detto il direttore del Parco archeologico Francesco Sirano durante la visita in anteprima alla stampa “Ci troviamo nel punto in cui è nata l'archeologia occidentale e moderna: con la data del 1738 cominciano gli scavi sistematici proprio dal sito del Teatro. Qui viene sperimentata una forma innovativa di documentazione che non era stata realizzata fino ad allora: qui, ad esempio, viene realizzato un plastico del 1802 che è basato su quello del Settecento che era stato rovinato da un incendio, e che noi esponiamo”.

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