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Vaticano - Ambasciatore iraniano su rapporti con la Santa Sede

Assadakah News Agency - Un’analisi lucida e realistica, alla luce dell’attuale scenario internazionale e soprattutto regionale, quello esposto da S.E. Mohammad Hossein Mokhtari, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede.

L’Iran è un Paese con caratteristiche molto particolari, che comunque conserva un ottimale rapporto con la Santa Sede, che S.E. Mokhtari ha delineato con estrema chiarezza, soprattutto esponendo la posizione di Teheran in questo momento storico, con la guerra fra Russia e Ucraina in corso, come quella del governo israeliano nella Striscia di Gaza, che con il suo atteggiamento intransigente rischia di far divampare un incendio nel Medio Oriente. Una pericolosa deriva bellica, assolutamente da evitare.

Gran parte della Striscia di Gaza è stata distrutta o pesantemente danneggiata dai bombardamenti di Tsahal, che hanno lasciato sul campo decine di migliaia di vittime civili. S.E. Mokhtari ha quindi dichiarato: “Prima di tutto penso che sia necessario un riferimento storico ai recenti eventi in Palestina e a Gaza. Non possiamo riferirci agli avvenimenti di Gaza senza considerare più di 70 anni d’oppressione e di aggressione militare da parte di Israele, gli eventi di Gaza non sono iniziati il 7 ottobre, ma settant’anni fa; l’azione del 7 ottobre non è nuova, ma una naturale difesa contro un aggressore che opprime i palestinesi da più di sette decenni. Tutti sappiamo che a causa degli attacchi barbari del regime usurpatore sionista, sono stati uccisi più di 35 mila innocenti, la maggior parte donne e bambini. Oggi a Gaza c’è una grande carestia e la gente è rimasta senza le materie di prima necessità per andare avanti; si arrangia come può mangiando foraggio.

La Repubblica Islamica dell’Iran ha ripetutamente perseguito la cessazione di questa guerra tramite interventi presso assemblee e organizzazioni internazionali. Le attività umanitarie della Repubblica Islamica dell’Iran sono visibili da parte di tutti sulle piattaforme online. Il Pontefice si è più volte espresso in favore di un cessate il fuoco sia per quanto riguarda il conflitto in Medio Oriente che per quello tra Russia e Ucraina.

Come ho accennato nella risposta alla domanda precedente, le Alte Autorità della Repubblica Islamica dell’Iran, compreso la Guida Suprema, hanno menzionato costantemente nel contesto dei loro discorsi pubblici o delle loro dichiarazioni, la soluzione della questione di Gaza e in generale della Palestina. La Guida Suprema ha sottolineato tante volte l’importanza dello svolgimento di un referendum nei territori occupati come una possibile soluzione. Secondo La Guida dell’Iran, il regime aggressore sionista ha ucciso migliaia di persone con la scusa dell’attacco di Hamas ai civili, mentre a nostro parere i coloni armati fino ai denti non sono da considerare comuni cittadini o civili e tante volte abbiamo assistito all’attacco armato di questi coloni al popolo palestinese.

Per quanto riguarda l’attuale mese sacro di Ramadan, secondo gli insegnamenti religiosi e Coranici, è il mese dell’obbedienza e della servitù. Prima dell’Islam, il digiuno era obbligatorio anche per i cristiani e gli ebrei. È il mese della vicinanza a Dio attraverso le preghiere. È da ricordare che il Ramadan è un mese sacro in cui è stata proibita fortemente ogni tipo di violenza ma quest’anno il mondo osserva lo spargimento di sangue del regime israeliano e la mattanza dei bambini e donne inermi che non avendo neanche un pezzo di pane secco, durante il digiuno muoiono per i razzi lanciati dal regime sionista. Questo mese va rispettato. Le religioni in realtà sono una sola perché hanno un’unica origine (Dio), un’unica destinazione (la gente) e un unico messaggio(monoteismo) e rispettare il Ramadan da parte delle altre religioni è come rispettare Dio, anche noi musulmani rispettiamo le tradizioni religiose delle altre religioni. Personalmente credo che il Papa sia una persona religiosa, pacifista, umile e spirituale. Ha una personalità morale particolare nel comportamento e nelle parole.

In quanto rappresentate della Repubblica Islamica dell’Iran, in cui una percentuale della popolazione è cristiana, sulla base degli insegnamenti dell’Islam che evidenza il dialogo tra le religioni, ho sempre apprezzato la posizione di Papa Francesco inerente ai dialoghi interreligiosi. Si dovrebbe utilizzare al massimo questa capacità del Papa e gli insegnamenti dell’Islam per dialogare tra le religioni, per poi arrivare alla comprensione reciproca ed alla conoscenza più profonda che a sua volta eliminerà l’odio e l’aggressione. Ovviamente, le stesse cose si deducono dalle parole del Papa.

La Repubblica Islamica dell’Iran ha origini religiose e morali, il popolo iraniano si è ribellato contro un regime tirannico e arrogante a causa delle sue convinzioni religiose e desiderava l’implementazione degli ordini e dei comandi religiosi nei vari settori governativi. È ovvio che alcuni governi potrebbero opporsi a un sistema intrinsecamente religioso che si oppone alla tirannia e all’unilateralismo, perché è in contrasto con i loro interessi mondiali. E intendevo l’opposizione di alcuni governi, non i popoli, perché i popoli tra loro non hanno nessuna inimicizia, ma i governi arroganti cercano sempre di ingannare le nazioni con slogan falsi e apparentemente attraenti come quelli dei diritti umani e della democrazia. Ogni Paese, incluso il nostro, cerca di preservare la propria indipendenza politica, culturale e sociale e non sarà mai sotto l’imposizione di elementi antireligiosi.

Anche in Italia si celebra oggi la Giornata internazionale di Gerusalemme istituita in Iran nel 1979, che si tiene ogni anno nell'ultimo venerdì di Ramadan. E' previsto infatti un convegno per l'occasione che si svolgerà questa sera presso il Centro islamico Imam Mahdi di Roma, punto di riferimento dei musulmani sciiti della Capitale, alla presenza dell'ambasciatore iraniano in Italia, Mohammed Reza Sabouri, di Jihad Amro dell'Unione democratica araba palestinese, del legale Flavio Rossi Albertini e di Maurizio Falessi. Secondo quanto ha spiegato il Segretario dell'associazione Imam Mahdi, Hossein Morelli, ad Italpress: "Come ogni anno, nell'ultimo venerdì del mese di Ramadan, che all'indomani della vittoria della Rivoluzione Islamica l'Imam Khomeyni proclamò giornata mondiale di Gerusalemme, terremo un'iniziativa dedicata alla questione palestinese. Ovviamente quest'anno, alla luce dei ripetuti crimini israeliani e del genocidio in corso a Gaza, la celebrazione di questa giornata assume un'importanza maggiore". Morelli ha aggiunto che "sviluppatasi in Iran e poi diffusasi anche negli altri Paesi islamici, questa giornata viene ormai celebrata in tutti i Paesi occidentali, e ci ricorda il dovere - religioso, etico ed umano - di sostenere l'oppresso popolo palestinese e la sua legittima resistenza e di esporre i crimini del regime israeliano e dei suoi complici”.

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