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Oman – La perla della penisola arabica


Talal Khrais – Sultanato dell’Oman, solo il nome evoca miti e leggende che si perdono nelle Mille e una Notte, e ancora più indietro nel tempo, fino alle più antiche moschee dell’Islam. Confinante con Emirati Arabi, Arabia Saudita, Yemen e Mare Arabico, è uno delle più antiche istituzioni dell’Islam, che fra l’altro ha rivaleggiato con le grandi potenze coloniali europee come Gran Bretagna e Portogallo. Nel 19° secolo ha raggiunto il massimo splendore, ancora oggi ben visibile, con un impero che si estendeva fino a Zanzibar, Iran e Pakistan. Pur essendo stato un Protettorato britannico, ha mantenuto un alto livello di autonomia e una politica estera indipendente. Dal 2020, l’Oman è governato dal sultano Haitham, con un sensibile sviluppo sociale ed economico, ed è uno dei più affermati e solidi Paesi del mondo arabo.

I Sumeri chiamavano questa terra Magan, ed era nota per la produzione di rame, fu parte dell’impero achemenide e dominio di Dario I il Grande con il nome Maka, già nel 525 a.C. e dal I secolo a.C. fu popolata da genti di etnia araba, in particolare della tribù Banu Azd, quindi territorio omayyyade e in seguito zona amministrata da un Imam fino alla metà del 20 secolo.

Fra il 627 e il 632 d.C., con l'espansione dell'Islam l'Oman venne sottratto al controllo persiano, entrando a far parte del Califfato degli Omayyadi. Già prima del 700 molti oppositori degli Omayyadi si rifugiarono in Oman. Fra questi si distinsero in primo luogo coloro che appartenevano a una corrente dell'Islam detta ibadita. Una storia comunque articolata e complessa, proprio perché si perde nei millenni.

Importante centro commerciale per molti secoli, l'Oman fu oggetto delle mire espansionistiche del Portogallo, che lo sottrasse al regno di Hormuz. I Portoghesi, si insediarono nella zona costiera, dove costruirono numerosi forti, ancor oggi visibili, ed espansero il loro potere conquistando Sohar e Musqat, la capitale.

Nella prima metà del 17° secolo divenne Imam il capostipite della dinastia degli Yaariba, Nasir bon Murshid, che esviluppò il prestigio dell’Oman conquistando Zanzibar e vaste zone della costa orientale africana,

Nello stesso tempo però il paese visse una fase di sviluppo e di espansione tanto che nel 1698 l'Oman s'impadronì dell'isola africana di Zanzibar e di una rilevante porzione della costa orientale africana, poi Ahmad bin Said Al Abu Said, capostipite dei Bu-Said (che ancora oggi guida il Paese), venne eletto Grande Imam e poco più tardi prese il titolo di Sayyd quindi di Sultan. Durante il suo lungo regno, grazie anche al prestigio di cui godeva presso i suoi sudditi, l'Oman trascorse un periodo di sviluppo e di espansione arrivando a controllare il Belucistan. Fra alterne vicende, ma mantenendo sempre una robusta indipendenza politica e amministrativa, diventando, nel 1970, Sultanato Indipendente dell’Oman.

Sin dal suo insediamento, il Sultano Qaboos ha fatto molto per migliorare la situazione economica del paese e mantenere buoni rapporti con tutti gli stati mediorientali. Nel 1996, inoltre, emanò un decreto con cui si stabilivano norme precise per regolare la successione reale, dotando inoltre l'Oman di un'Assemblea bicamerale con limitati poteri legislativi, introducendo la figura del Primo Ministro e portando a una prima concessione di diritti civili agli abitanti. Il sultano è morto l'11 gennaio del 2020 ed è salito al trono il cugino Haitham bin Tariq Al Said, che in precedenza aveva già ricoperto il ruolo di ministro della Cultura.

Se l’Oman è la perla della penisola arabica, Musqat è la perla dell’Oman. La capitale è una delle più antiche città dell’Islam e, al tempo stesso, connubio di tradizione e modernità. Ospita la Grande Moschea del Sultano Qaboos, la terza più grande del mondo, con le sontuose mura di marmo di Carrara che reggono la enorme cupola dorata, e poi la residenza del sultano, palazzo Al-Alam, nel cuore della città vecchia e anch’esso con facciate ricoperte di marmo bianco, colonne blu-oro, archi e decorazioni uniche al mondo; il Museo Nazionale, inaugurato ufficialmente nel 2016, con quattordici gallerie in ordine cronologico e tematico, e il patrimonio storico dei valori tradizionali dell’Oman. Intorno alla città, le antiche fortezze di Al-Jalali e Al-Mirani, arroccate su alte scogliere, con vista mozzafiato sulle acque cristalline del Golfo; la Corniche del quartiere di Mutrah, con eleganti edifici, finestre a graticcio e antiche moschee ricche di fascino.

Al tramonto, inoltre, panorami e scenari veramente unici. Innegabile è il forte richiamo del mare, il fascino di acque cristalline di Qurum, all’ombra di grandi palme verdi. Musqat, il cui nome di deve ai greci, risale almeno al 2° secolo, con il nucleo storico di Khur Ruri, mentre in Occidente fu resa famosa da Vasco de Gama che vi fece scalo durante la navigazione verso l’India, e anche dalle cronache degli storici dell’epoca di Ahmad bin Said, nella prima metà del ‘700. Nel 1913, Taymur bin Faysal divenne sultano e il territorio venne ribattezzato Musqat e Oman, con il sultano che governava Musqat e l'imam che governava l'Oman. Dopo l'indipendenza indiana nel 1947, il sultano, con l'aiuto dei britannici, sconfisse l'imam e unificò gran parte dell'Oman, prendendo il controllo delle oasi di al-Buraymi. Il sultano Qaboos bin Saidd istituì riforme sociali e territoriali e governò l'Oman fino alla morte con una visione liberale che vide un miglioramento complessivo degli standard educativi dei cittadini, uno sviluppo culturale ed economico e un consolidamento globale del sultanato.

Da Musqat, si diramano collegamenti per raggiungere altri luoghi di incredibile bellezza storica, culturale e paesaggistica, fra questi Matrah, Sohar, Nizwa, Bani Bu Ali, Amrat, Al-Khabura, e molti altri, tutti di fascino imperdibile.

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