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Armenia - Per la pace il premier Pashinyan cede a Baku quattro villaggi


Assadakah News - Il Primo Ministro armeno Pashinyan ha deciso di cedere all'ennesimo ricatto del presidente dell'Azerbaijan Aiyev. Ha accettato di restituire quattro villaggi che fanno parte del territorio sovrano della Repubblica d'Armenia in cambio di un accordo di pace.

A Yerevan però la popolazione continua a manifestare contro questa decisione. Temono infatti che Baku, dopo aver sottratto agli armeni il Nagorno Karabakh e i quattro villaggi in territorio armeno, proseguirà con nuove richieste.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken sta facendo da tramite tra Armenia e Azerbaijan per arrivare ad un accordo di pace tra i due Paesi.

Con un colloquio telefonico Blinken ha assicurato a Nikol Pashinyan il pieno sostegno

degli Stati Uniti per arrivare a questo importante obiettivo. Finora i tentativi dell'esponente Usa hanno fallito perché, nonostante gli sforzi diplomatici, a settembre del 2023, l'Azerbaijan si è impadronito della piccola enclave armena del Nagorno-Karabakh con un'offensiva lampo.

Da allora, i Paesi del Caucaso hanno ripreso il dialogo verso un accordo duraturo di pace e di rispetto dei confini.

Blinken ha dichiarato a Pashinyan che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Armenia, storicamente vicina alla Russia ma delusa dal fallimento di Mosca nel gestire e fermare l'offensiva azera del 2020 e dello scorso anno.

Attualmente però i colloqui di pace sono ancora bloccati su questioni cruciali come la demarcazione del confine di 1.000 chilometri tra i due Paesi, che rimane chiuso e ancora militarizzato.

Le buone intenzioni, a parole, del regime di Aliyev cozzano però con le azioni. L'Azerbaijan chiede infatti alla Corte di Giustizia di andare avanti con le accuse mosse contro Armenia di aver messo in atto azioni di pulizia etnica nel corso dei decenni di conflitto, iniziato dopo lo scioglimento dell'Urss.

L'Armenia ovviamente ha chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia di respingere le accuse dell'Azerbaijan. È stata infatti la piccola Repubblica Caucasica a presentare, nel 2021, per la prima volta, alla Corte internazionale di giustizia, accuse contro Baku di fomentare razzismo contro gli armeni, di incitamento all'odio contro di loro e di distruzione di siti culturali armeni.

L'Azerbaijan, una settimana dopo, ha intentato una causa contro Yerevan sostenendo che l'Armenia aveva portato avanti sistematici atti di pulizia etnica dai primi anni '90 fino al 2020.

Con queste premesse sembra lontana una pace duratura nella regione.

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