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GERD - Egitto si appella all’ONU contro Etiopia

Assadakah News - L'Egitto ha presentato una protesta formale al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro l'inaugurazione della Gran Diga del Rinascimento etiope (GERD) sul Nilo, per altro costruita dalla azienda italiana WeBuild (ex Impregilo) denunciando un'azione unilaterale in violazione del diritto internazionale.

In una nota ufficiale, il Ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato che l'Egitto "non ignorerà i propri interessi esistenziali legati al fiume Nilo", sottolineando che, nonostante i tentativi di conferire alla diga una parvenza di legittimità, essa rimane "un'azione unilaterale contraria al diritto e alle norme internazionali, priva di effetti giuridici sul regime legale che governa il bacino del Nilo orientale".

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Secondo gli osservatori, l'inaugurazione ufficiale della diga riduce le prospettive di dialogo tra Etiopia, Egitto e Sudan per raggiungere un accordo sulla gestione del progetto. Il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, ha presieduto ieri l'apertura della diga alla presenza di leader di diversi paesi africani, definendola "fonte di ispirazione". In un comunicato, il governo etiope ha ribadito che "gli etiopi sono un popolo legato all'umanità e all'etica, e non utilizzeranno il fiume per danneggiare altri".

La Diga del Rinascimento etiope (GERD) diventa ufficialmente realtà, con l'inaugurazione dopo circa 14 anni di costruzione. Il progetto, che ha generato forti controversie tra Egitto, Sudan ed Etiopia, vede finalmente la luce con il completamento dei lavori. Tuttavia, le tensioni permangono, poiché i tre Paesi coinvolti non hanno ancora raggiunto un accordo condiviso. Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha ribadito un discorso rassicurante, sottolineando che la diga non rappresenta una minaccia né per l'Egitto né per il Sudan. Ha inoltre aggiunto che l'Etiopia utilizza le risorse del fiume transfrontaliero in modo limitato, senza appropriarsi di ciò che non le spetta. L'Egitto dipende quasi interamente dalle acque del Nilo, con risorse idriche annuali di circa 60 miliardi di metri cubi, di cui il 90% (55,5 miliardi) proviene dal fiume. Il Sudan, invece, dispone di circa 38 miliardi di metri cubi di risorse idriche all'anno, di cui 18,5 miliardi dal Nilo Azzurro, il resto da altri fiumi, piogge torrenziali e acque sotterranee.

L'Etiopia, seconda nazione africana per popolazione con 120 milioni di abitanti, considera la diga, costata 5 miliardi di dollari e costruita su un affluente del Nilo, fondamentale per le sue ambizioni di sviluppo economico. I lavori sono iniziati nel 2011 e la capacità di produzione energetica dovrebbe raggiungere i 5.150 megawatt, rispetto ai 750 megawatt attualmente generati da due turbine già operative. Nonostante il completamento, il dibattito sulla diga rimane acceso, con Egitto e Sudan che continuano a esprimere preoccupazioni per l'impatto sulle loro risorse idriche, mentre l'Etiopia insiste sui benefici per lo sviluppo regionale.

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