top of page

Africa – Il ruolo centrale nel Risiko gas/petrolio

Aggiornamento: 20 apr 2022

Assadakah Roma News - La centralità dell’Africa nel settore petrolifero emerge con chiarezza a causa delle sanzioni nei confronti della Russia. Tutto ciò potrebbe indurre a fare maggiori investimenti nei confronti del gasdotto sahariano a lungo ritardato o gasdotto NIGAL (Nigeria/Algeria) previsto per la prima volta negli anni ’80. Sostenuto dal programma dell’Unione Africana per lo sviluppo delle infrastrutture in Africa, prevede di trasportare gas dalla Nigeria all’Algeria attraverso il Niger e collegarsi ai gasdotti transmediterranei, del Maghreb-Europa, Medgaz e Galsi esistenti, che già forniscono gas all’Europa.

Il gasdotto Nigeria-Marocco (NMGP), che collega 11 paesi, affronta sfide di approvvigionamento anche se recentemente ha compiuto progressi, come dimostrano i finanziamenti dalla Banca islamica di sviluppo nel dicembre 2021. Si stima che il progetto costi 25 miliardi di dollari.

Un altro snodo fondamentale nel settore energetico africano è rappresentato dall’Interconnettore EuroAfrica, che collega le reti elettriche dell’Egitto e dell’Europa attraverso Cipro e Grecia, il quale utilizzerà anche l’approvvigionamento locale di gas per migliorare l’elettrificazione regionale. Lungo 1.396 km, il progetto è destinato a trasmettere fino a 2 GW ed è un progetto in due fasi che copre la rotta Cipro-Egitto nella sua prima fase e la rotta Cipro-Grecia nella sua seconda. La sezione Egitto-Cipro dovrebbe essere operativa entro il 2023, al costo di 2,5 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari), mentre la sezione Cipro-Grecia dovrebbe entrare in servizio entro il 2024.

Esiste infine un altro progetto di estremo interesse che coinvolge anche il nostro paese. Stiamo parlando del Galsi (Gasdotto Algeria-Sardegna Italia), un consorzio fatto da Sonatrach, Edison, Enel ed Hera Group che sta sviluppando uno dei gasdotti più profondi che vanno dall’Algeria all’Italia passando per la Sardegna, lungo 837 km e che richiede un investimento di 2 miliardi di euro (2,5 miliardi di dollari). La costruzione, che doveva iniziare nel 2012, era stata sospesa ma è stata nuovamente riproposta proprio a causa delle sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia. (fonte: Giuseppe Gagliano/Startmag.it)

bottom of page