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Ambasciatrice Abeer Odeh su uccisione di Shireen

Shireen era una cara amica. Una persona genuina e una bravissima giornalista. E’ stata uccisa a sangue freddo dalle forze di occupazione israeliane, che continuano a massacrare la popolazione palestinese nella totale indifferenza della comunità internazionale. Era entrata nel campo profughi di Jenin per coprire la notizia di un possibile raid dell’esercito israeliano, che notoriamente prende di mira i rifugiati palestinesi. Si trovava lì con il permesso dei militari, che l’avevano lasciata passare senza dire nulla.

Non vi erano scontri né disordini. Vi erano soldati israeliani e giornalisti disarmati – ricordiamo il collega del quotidiano Al-Quds ferito - che indossavano il giubbotto identificativo della “stampa” e facevano il loro lavoro. Un lavoro che la potenza occupante soffoca ricorrendo anche alla violenza per mettere a tacere chi cerca di fare luce sui suoi crimini: sono più di 100 i giornalisti palestinesi uccisi da Israele durante l’occupazione più lunga del mondo, cominciata nel 1967.

Mi appello al popolo italiano, al suo governo e alla stampa di questo Paese, amico della Palestina, perché si mobilitino e si facciano promotori di una iniziativa internazionale capace di far rispondere Israele delle violazioni che ha sin qui commesso impunemente, ponendo termine all’occupazione israeliana della nostra terra.

Vi chiediamo di impedire il lento sterminio del nostro popolo, prevedendo un’azione condivisa di protezione dei nostri civili e in particolare dei nostri giornalisti, bersaglio dei continui crimini delle forze di occupazione israeliane - Abeer Odeh, Ambasciatrice della Palestina in Italia”.

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