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Bengasi – Forum Camera di Commercio Italo-Libica

Assadakah News - In un contesto altamente competitivo - con la Turchia già fortemente presente, la Cina in espansione e la Russia sorprendentemente attiva anche sul piano imprenditoriale, l'Italia punta con questo Forum a consolidare un rapporto privilegiato. "I turchi sono ovunque - osserva Nicola Colicchi, presidente della Camera di Commercio Italo-Libica - e anche se il loro approccio è più aggressivo e meno qualitativo, sono percepiti come partner affidabili. Il nostro vantaggio è la qualità: costiamo un po' di più, ma offriamo standard superiori in ogni settore. Proprio per questo, fra i messaggi principali del Forum che si è aperto oggi a Bengasi, fino al 26 giugno, c'è l'appello a rafforzare la presenza strutturata italiana in Libia, superando approcci episodici e frammentati.

Nicola Colicchi, presidente della Camera di Commercio Italo-Libica
Nicola Colicchi, presidente della Camera di Commercio Italo-Libica

Numerose le aziende attive nell'automazione industriale, nei macchinari e nei servizi tecnici: tra queste, ATP Technologies, ACM, CGM Italia e Kreatek. Dal comparto edilizio e dei materiali per costruzione provengono realtà come MDM Costruzioni, Ducoli Achille, Urban Project Net, Blend Plants, Spiver (vernici e finiture), HT Screw (componentistica meccanica), e Technology Work Srl. In ambito sanitario e biomedicale si segnalano SaluberMD e FAD Srl, mentre nell'innovazione digitale e nei servizi informatici figurano Inoltra e Cybercoop. Completano il panorama imprenditoriale presenti al Forum: Villalta (servizi tecnici e ambientali), Englobe (energie rinnovabili), Modenese Interiors (arredi di pregio), NTCER (componenti elettronici), World Service Italy (servizi internazionali), Elifly (aeronautica), Enrico Ravanelli (arredamenti e contract), Mimchirurgia (chirurgia e dispositivi medicali), Adamsrl (impianti e ingegneria), European Engineering (progettazione), Repco Milano (consulenza tecnica), Wollo (logistica e tecnologie), CFC Srl (finanza e consulenza) e COGEMAT (costruzioni e impianti).

Le attività del Forum si articolano in sessioni tematiche incentrate su settori prioritari definiti dal Fondo libico per la ricostruzione: infrastrutture, sanità, gestione delle risorse idriche, logistica portuale, agricoltura, tecnologie ambientali e sviluppo sostenibile.

Le holding libiche partecipanti - conglomerati ampiamente capitalizzati, attivi in più settori dalla costruzione alla trasformazione alimentare, dalla pesca alla sanità - rappresentano il principale punto di contatto per lo sviluppo di joint venture e progetti comuni. E' prevista anche la partecipazione di diverse piccole e medie imprese libiche, realtà molto dinamiche ma spesso con limitata cultura imprenditoriale, conseguenza della lunga stagione statalista pre-2011. Proprio per questo, spiegano gli organizzatori, "la domanda di know-how, tecnologie e gestione d'impresa è elevatissima e costituisce un'enorme opportunità per le Pmi italiane". Tra le aspettative più rilevanti espresse dai partner libici, vi è quella di ottenere maggiore riconoscimento e visibilità internazionale. Non a caso, negli ultimi mesi si sono moltiplicati i contatti con delegazioni estere, come dimostra la recente visita del figlio di Khalifa Haftar, Saddam, ricevuto a Roma dai ministri italiani dell'Interno e della Difesa, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto. Presenti inoltre Rapanelli, azienda leader nella produzione di impianti per l'estrazione dell'olio d'oliva; Coelmo, che opera nel campo dei gruppi elettrogeni e delle soluzioni energetiche; Bonifacio Srl, attiva nel settore meccanico e delle costruzioni metalliche; Endeco, che fornisce servizi e soluzioni per l'ambiente e l'energia. Dal settore sportivo arriva Limonta Sport, fornitore di impianti sportivi e superfici artificiali; mentre nell'agroindustria e nelle tecnologie per la trasformazione alimentare operano aziende come Mulmix (sistemi di stoccaggio e impianti molitori), MP Foodex, e Infinity Innovation.

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