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Cisgiordania - ANP: “Coloni terroristi”, espansione illegale

  • 10 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Assadakah News - L'Autorità Nazionale Palestinese li definisce "attacchi terroristi". Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani spiega di aspettarsi "risposte forti" da Israele e ricorda che all'interno del suo governo "ci sono partiti estremisti, non il Likud di Netanyahu, che sostengono i coloni" e i loro atti di violenza. All'indomani dell'aggressione contro tre attivisti italiani e un canadese a Gerico, in Cisgiordania, cresce l'insofferenza internazionale per le azioni estreme dei coloni israeliani che vivono in insediamenti sui territori conquistati da Israele nella Guerra dei Sei Giorni del '67, in tutto circa 750mila fra la Cisgiordania (oltre 500mila) e Gerusalemme Est (più di 230mila). Israele ha annunciato un'indagine sul caso degli italiani, come sui due palestinesi uccisi dopo essersi arresi la scorsa settimana a Jenin, immortalati in un video choc, ma di certo non ci sarà alcuna indagine.

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Ma i numeri diffusi dall'organizzazione israeliana per i diritti umani Yesh Din non lasciano ben sperare: oltre il 93% delle indagini sui reati israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania si sono chiuse senza che siano state presentate denunce formali, nel 50-60% dei casi per l'impossibilità di identificare gli aggressori, spesso mascherati come nell'azione contro gli italiani, e nel 30-40% dei casi a causa di inchieste carenti per la raccolta di prove e testimonianze, alimentando un senso di impunità a favore dei coloni. Solo il 6,6% dei casi di violenza è finito con un'incriminazione e il 3% con una condanna. Gli attacchi quest'anno hanno superato ogni record. Nel mese di ottobre, periodo della raccolta delle olive per i palestinesi, l'Onu ne ha registrati oltre 260, il numero più alto in vent'anni, dal 2006. Le azioni violente sono passate da 3 a 7 al giorno dopo il 7 ottobre 2023, per poi attestarsi intorno a 4 nel 2024, fino al record di un mese fa.

La Cisgiordania si conferma fronte sempre più caldo, tomba di oltre mille palestinesi uccisi negli ultimi due anni in scontri con coloni armati o con le forze israeliane, oltre che culla del terrorismo per Israele. Le Idf (Israel Defense Forces) hanno avviato una massiccia operazione anti-terrorismo a nord, nell'area della città di Tubas, con perquisizioni casa per casa. Secondo i sondaggi, il sostegno a Hamas è più alto in Cisgiordania che a Gaza. Nella West Bank, l'85% dei palestinesi è contrario al disarmo degli islamisti. Dell'addio alle armi di Hamas e della tregua a Gaza hanno parlato ieri al telefono Benjamin Netanyahu e Donald Trump, che lo ha invitato a recarsi "prossimamente" alla Casa Bianca e avvisato di "non interferire in Siria".

In Israele, intanto, la richiesta di grazia del premier al capo dello Stato Isaac Herzog (che sarà a New York la prossima settimana ma non è certo che veda Trump) non smette di dividere. Il leader centrista Benny Gantz è convinto che la mossa serva a Netanyahu per distrarre dalla nuova legge che estenderebbe l'esenzione dal servizio militare per gli Haredim, gli ebrei ultraortodossi. L'opposizione chiede al premier un'ammissione di colpa o il ritiro. Herzog ammette che la questione sta sconvolgendo molti israeliani e chiede che dicano la loro sul suo sito, promettendo: "Prenderò in considerazione solo il bene dello Stato e della società".

Uscendo da Gerusalemme, comunque all'interno dell'area controllata dalla IFD, la zona dove sono stati aggrediti i cittadini italiani, è stata fra le prime ad essere occupata, dal 1967. Inizialmente il territorio intorno al fiume Giordano era il punto focale dell'occupazione, che Israele voleva separare dal resto dei teritori palestinesi e dalla Giordania. Poi gli insediamenti hanno cominciato a espandersi. L'idea alla base di questo non è difficile da capire: spezzare la continuità territoriale storica della Palestina, e sostitituirla con una continuità forzata fra i vari insediamenti coloniali illegali. In sostanza, la geografia imposta che vuole cancellare la storia.

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