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Egitto - Al Sisi al terzo mandato

Assadakah Cairo - Si sono concluse senza incidenti le operazioni di scrutinio per le elezioni presidenziali in Egitto, nonostante la tensione palpabile per la guerra nella vicina Striscia di Gaza. Abdel Fattah Al-Sisi è stato eletto al terzo mandato di sei anni, dopo nove di governo.

La più alta percentuale di voto

Con l’89,6% degli aventi diritto, e oltre 39 milioni di preferenze, Abdel Fattah Al-Sisi accede al terzo mandato, e prosegue il programma politico per sviluppare la “nuova Repubblica”, di fronte a diverse grandi sfide sia interne, con la ripresa economica, sia esterne, nel vicino Sudan e nella adiacente Striscia di Gaza, oltre alla non risolta questione della Grande Diga Etiope sul Nilo Azzurro.

L'Autorità Elettorale Nazionale ha confermato il dato sull’affluenza, l'89,6% cioè quasi 45 milioni di egiziani su 67 milioni di votanti, che è la percentuale di voto più alta dell’intera storia della Repubblica Egiziana. Nelle elezioni presidenziali del 2018 aveva votato il 41%.

Il presidente Al-Sisi ha così commentato: “L'eroe di questa sfida è il cittadino egiziano che si è opposto al terrorismo e alla violenza, sostenendo la riforma economica.

La guerra in corso alle nostre frontiere orientali, che richiede di mobilitare tutti i nostri sforzi per prevenirne il proseguimento, rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale dell'Egitto e in generale per la causa palestinese, ma il voto espresso dagli egiziani rimane un messaggio al mondo, che esprime il rifiuto di questa guerra disumana e non solo la scelta del loro presidente in una prospettiva di progresso nella civiltà”, ha aggiunto.

Il voto è stato, infatti, segnato dal timore di un possibile esodo dei palestinesi in Egitto, ma anche dal malcontento generale segnato da un'inflazione ufficiale a quasi il 40% e il deprezzamento della sterlina egiziana.

Terzo mandato

Eletto presidente per la prima volta a metà del 2014 e poi rieletto nel 2018, la sua vittoria è stata considerata ampiamente scontata. Nel 2019 ha promosso una controversa riforma della Costituzione attraverso la quale dopo alcuni emendamenti costituzionali, approvati con un referendum generale, ha potuto, di fatto, aggiungere due anni al suo secondo mandato che gli hanno permesso di candidarsi per un terzo mandato di sei anni. Resterà in carica fino al 2030, il nuovo mandato comincerà ad aprile e dovrebbe essere l’ultimo, secondo la Costituzione egiziana.

Le elezioni, previste per il 2024, sono state anticipate in considerazione delle misure che il governo dovrà adottare per la crisi economica che attraversa il Paese e soddisfare le richieste del Fondo Monetario Internazionale.

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