Egitto – Nuovi progetti per liquefazione gas
(Agenzia Nova) - L'Egitto starebbe conducendo studi sull'espansione degli impianti di liquefazione per ricevere maggiori quantita' di gas, sia dai giacimenti scoperti di recente sia tramite importazioni dai Paesi vicini. Lo hanno riferito ad "Agenzia Nova" fonti egiziane vicine al dossier. "L'accordo per esportare il gas in Europa significa raccogliere maggiori quantita' di idrocarburi dai Paesi vicini. L'Egitto sara' quindi costretto a espandere la capacita' di liquefazione", hanno affermato le fonti. In Egitto sono presenti due stazioni di liquefazione del gas naturale: l'impianto di Idku, che comprende due unita' di liquefazione, e l'altro a Damietta, che comprende una sola unita'. L'Egitto ha aperto l'impianto di liquefazione del gas di Idku nel governatorato di Beheira nell'aprile 2006.

La stazione comprende due unita' di liquefazione del gas con una capacita' di 4,1 milioni di tonnellate all'anno di gas. L'impianto comprende un porto per l'esportazione di gas naturale liquefatto destinato a ricevere navi cisterna con una capacita' di 165 mila metri cubi. L'Egitto ha inaugurato anche un impianto di liquefazione del gas a Damietta nel 2005. La stazione opera con una capacita' di circa 5 milioni di tonnellate all'anno. L'Egitto prevede attualmente di esportare in totale circa 8 milioni di tonnellate di Gnl nel 2022. Successivamente, verra' automaticamente rinnovato per altri due anni. Secondo il memorandum, le parti firmatarie lavoreranno insieme per consentire la fornitura regolare agli Stati membri dell'Ue di gas naturale provenienti dall'Egitto, da Israele e da altre destinazioni Ue, attraverso l'infrastruttura di liquefazione del gas naturale esistente in Egitto. Il contratto ha validita' dalla data di sottoscrizione e per tre anni. Tale impegno e' subordinato al mantenimento della sicurezza energetica e alla capacita' di rifornire il mercato locale di ciascuna delle parti sottoscriventi e non impedira' a Israele ed Egitto di esportare gas naturale verso altre destinazioni.
L'Egitto e' uno dei Paesi fondatori del Forum del gas del Mediterraneo orientale (Emgf), insieme a Italia, Israele, Cipro, Grecia e Autorita' nazionale palestinese. In occasione del settimo Emgf, organizzato oggi nella nuova capitale amministrativa egiziana a est del Cairo, Israele, Egitto e Unione europea hanno firmato un memorandum d'intesa sulla cooperazione in materia di commercio, trasporto ed esportazione di gas naturale verso i paesi dell'Ue.

L'intesa e' stata firmata dalla ministra dell'Energia di Israele, Karin Elharar, dal ministro del Petrolio dell'Egitto, Tarek el Molla, e della commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, alla presenza della presidente dell'esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen. "Questo e' un momento straordinario in cui il piccolo Israele diventa un attore significativo nel mercato energetico globale. Il memorandum d'intesa consentira' a Israele di esportare gas naturale israeliano in Europa per la prima volta", ha detto Elharar.
Il protocollo d'intesa prevede una serie di passaggi che consentiranno di accelerarne l'attuazione. Tra questi, vi e' una clausola secondo la quale l'Ue incoraggera' le imprese europee ad investire in progetti di esplorazione e produzione di gas naturale in Israele ed Egitto. Verra' inoltre formulato un piano per l'utilizzo ottimale delle infrastrutture e per lo sviluppo di nuovi impianti. Allo stesso tempo, le parti lavoreranno per ridurre le emissioni di metano in tutte le fasi della catena di approvvigionamento. L'accordo prevede anche un esame congiunto per ridurre le emissioni di carbonio, nell'ambito della formulazione di un piano generale per la decarbonizzazione del settore del gas naturale.