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Gaza - Sit-in all'ambasciata italiana a Berlino

Assadakah News - Con l'appello "Basta con la pulizia etnica palestinese" diverse organizzazioni italiane operanti a Berlino hanno chiamato a raccolta i cittadini italiani per manifestare contro la connivenza del Governo italiano con gli orrendi crimini di cui si sta macchiando lo Stato di Israele che sta mettendo in atto un vero e proprio piano di pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese. La manifestazione è in programma oggi, 30 luglio, con un sit-in davanti l'Ambasciata d'Italia nella capitale tedesca.

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"È ora di dire Basta alle violazioni di ogni legalità internazionale, alle condizioni disumane nelle quali sono costretti milioni di persone colpevoli solo per voler restare sulla loro terra, allo scempio di ogni principio di civiltà", spiegano le organizzazioni firmatarie.

Nel sit-in di domani "grideremo forte" questo slogan in qualità di "cittadini italiani residenti all'estero", con l'obiettivo di "chiamare il Governo e tutte le Istituzioni Rappresentative ad invertire la rotta e ad evitare di condannare l'Italia e l'Europa all'abisso morale nel quale stiamo precipitando ogni giorno di più". Queste le organizzazioni firmatarie dell'appello: ANPI Berlino Brandeburgo, Artemisia, AssoPacePalestina Berlino, Circolo Partito Democratico Berlino Brandeburgo, Mediterranea Berlin, Partito Democratico Federazione Germania, Possibile (Berlino), Sinistra Italiana - AVS Germania.

Gaza sta affrontando un "grave rischio di carestia". A evidenziarlo sono stati i dati condivisi nell'ultimo rapporto "Allerta IPC (Integrated Food Security Phase Classification)", messo a punto da un consorzio composto da agenzie specializzate delle Nazioni Unite, istituzioni regionali e Ong, che hanno spiegato che il consumo di cibo e gli indicatori nutrizionali hanno raggiunto "i livelli peggiori dall'inizio del conflitto" a causa degli attacchi incessanti dell'Idf, del collasso dei servizi essenziali causato dai bombardamenti e delle gravi limitazioni alla fornitura e distribuzione degli aiuti umanitari imposti alle Nazioni Unite da Israele. Tutto ciò ha portato a condizioni di sicurezza alimentare "catastrofiche" per centinaia di migliaia di persone in tutta la Striscia di Gaza.

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