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Gaza - Triste primato per l’informazione

Assadakah News Agency - La guerra israeliana nella Striscia di Gaza, scoppiata il 7 ottobre, al 30 dicembre, ovvero in 84 giorni, ha causato la morte di oltre 21.500 persone, fra queste più di ottomila sono bambini. Nello stesso lasso di tempo, l’informazione sta pagando un prezzo altissimo, perché mai in precedenza la professione giornalistica ha subito un’esperienza del genere, poiché, in proporzione, in nessun altro conflitto in nessun altro Paese del mondo, sono morti così tanti operatori dell’informazione: 62 palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi. In tanti hanno perso familiari e congiunti, come è accaduto al rappresentante della associazione italo-araba Assadakah, l’amico e collega Abdul Nasser Abou Aoun, che ha perso il padre, ucciso dalle bombe israeliane nel campo profughi di Jabalya e solo dieci giorni prima aveva perso la madre. Ulteriore cordoglio e vicinanza, per la famiglia di un altro collega e amico palestinese Abdallah Hammad (foto) ucciso con la moglie e le figlie nella propria casa, bombardata dagli aerei israeliani.

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