Giordania - Ferma condanna per dichiarazioni di Netanyahu
- 19 ago
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Assadakah Amman - Il regno hashemita di Giordania, custode dei luoghi sacri dell’Islam di Gerusalemme, condanna con massima fermezza la violazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nella Cisgiordania occupata, dove ha confermato ancora una volta, che impedirà con tutte le forze la creazione di uno Stato palestinese.
Il ministero degli Affari Esteri della Giordania ha definito l'affermazione "una flagrante violazione del diritto internazionale e un affronto alla volontà della comunità internazionale per la soluzione dei due Stati”.
Il portavoce ufficiale del ministero, Sufian Qudah, ha ribadito che Israele non ha alcuna sovranità sui territori palestinesi occupati, ribadendo il rifiuto assoluto della Giordania e la sua ferma condanna delle continue azioni e dichiarazioni provocatorie da parte di funzionari estremisti del governo israeliano.

Tali dichiarazioni, ha sottolineato, mirano a perpetuare l'occupazione illegale e gli insediamenti coloniali, in violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU, in particolare la Risoluzione 2334, che condanna tutte le misure israeliane volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo status del territorio palestinese occupato dal 1967, inclusa Gerusalemme Est.
Qudah ha invocato il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia, che ha sottolineato la necessità di porre fine all'occupazione israeliana e ha dichiarato nulla e priva di effetto l'annessione dei territori palestinesi occupati.
Il portavoce ha messo in guardia contro le misure, le dichiarazioni e le azioni unilaterali e illegali del governo israeliano volte a imporre con la forza nuovi fatti sul campo, nonché contro la continua attuazione di piani espansionistici nella Cisgiordania occupata e l'escalation di violenza nella regione.
Questi piani incoraggiano il proseguimento di cicli di violenza e conflitto, che richiedono una chiara posizione internazionale che li condanni e ne metta in guardia dalle terribili conseguenze per la sicurezza e la stabilità della regione, ha affermato.
Qudah ha ribadito l'appello alla comunità internazionale affinché si assuma la propria responsabilità legale e morale e obblighi Israele e il suo governo estremista a porre fine all'aggressione contro Gaza, alla pericolosa escalation nella Cisgiordania occupata e alle dichiarazioni provocatorie dei suoi funzionari. Ha inoltre invitato la comunità internazionale a fornire la necessaria protezione al popolo palestinese, a rispettare i suoi legittimi diritti di istituire uno Stato indipendente e sovrano sul proprio suolo nazionale, a porre fine ai crimini commessi contro di loro e a chiamare i responsabili a risponderne.







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