Iraq - Al Sudani: “Lavoriamo per proteggere il Paese”
- Roberto Roggero
- 24 lug
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Assadakah Baghdad - L'Iraq è circondato da una regione in fiamme, piena di conflitti, ma il nostro dovere è proteggerlo". Lo ha dichiarato il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al Sudani, durante un incontro con capi tribali e notabili di Baghdad, ribadendo l'impegno del suo governo per la stabilità, la ricostruzione e il rafforzamento dello Stato. "L'Iraq oggi si trova in una fase di costruzione, e stiamo consolidando il nostro sviluppo economico e la nostra capacità di fornire servizi. Le nostre istituzioni di sicurezza godono del sostegno della società, nella lotta alle droghe, nella difesa delle conquiste e nella protezione delle risorse".

Secondo quanto riportato dall'emittente televisiva saudita "Al Arabiya", il capo del governo ha sottolineato che "il terrorismo non rappresenta più una minaccia effettiva nel Paese, e le forze di sicurezza esercitano il pieno controllo su tutte le aree". Al Sudani ha però messo in guardia dai rischi di destabilizzazione derivanti dal contesto regionale. "Il governo del regime sionista criminale ha intensificato le aggressioni contro i Paesi della regione senza alcun freno", ha detto, alludendo a Israele. Il premier ha anche ribadito l'importanza di preservare la posizione "di principio" dell'Iraq rispetto agli sviluppi internazionali, evitando ogni coinvolgimento diretto nei conflitti. "Dobbiamo agire con saggezza e responsabilità per non scivolare in nuove guerre e scontri", ha affermato.
Intanto, secondo quanto reso noto dal Comando delle operazioni congiunte, le forze irachene hanno avviato un'ampia operazione di perquisizione in diverse aree del Paese, nel quadro di attività mirate a sventare piani per colpire unità di sicurezza e obiettivi sensibili. "Chiunque metta a rischio la sicurezza, le risorse e gli interessi supremi dell'Iraq sarà perseguito", ha affermato la struttura militare.
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