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Iraq - Il Paese alle elezioni legislative

  • 11 nov
  • Tempo di lettura: 1 min

Roberto Roggero* - Hanno avuto inizio, in Iraq, le procedure di voto per l’elezione del Consiglio dei rappresentanti. I seggi saranno aperti dalle 7.00 alle 18.00 per gli oltre 20 milioni di aventi diritto,

Le elezioni legislative sono un appuntamento estremamente importante nel panorama politico iracheno, per nominare 329 membri del Parlamento con un mandato di quattro anni, che dovranno preparare le successive elezioni di un nuovo presidente della Repubblica che, secondo le norme in vigore potrebbe essere carica riservata a un curdo, e di un novo primo ministro tradizionalmente di confessione sciita.

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I candidati sono ben 7.700, fra cui 1/3 donne, che secondo la Costituzione dovranno ricoprire il 25% dei seggi disponibili, mentre altri nove seggi sono riservati alle minoranze etniche. Sono 8.703 seggi elettorali e 39.285 elettori.

Si tratta del settimo appuntamento per le elezioni legislative, dopo la fine del regime di Saddam Hussein, nel 2003, in un variegato panorama politico, per altro sotto osservazione della comunità internazionale e dei paesi arabi, considerando l’importanza geopolitica ed economica della Repubblica dell’Iraq.

Gli analisti prevedono un’affluenza relativamente ridotta, per cui è difficile prevedere chi vincerà la ornata elettorale: l’Iraq ha un sistema parlamentare in cui le molte liste e coalizioni rimangono impegnate in lunghe trattative dopo il voto. L’ultima volta, nel 2021, servì oltre un anno per avere un governo.

La coalizione favorita è il Quadro di Coordinamento Sciita (CF), partito politico dell’attuale primo ministro Mohammed Shia al-Sudani, ma varie correnti hanno manifestato la volontà di eleggere un nuovo premier. Molte forze politiche si sono presentate alle elezioni con una propria lista, tra cui Kataib Hezbollah.

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