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Lega Araba - 80 anni tra memoria e futuro

  • 22 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Wael Al-Mawla - Sono trascorsi ottant'anni dalla fondazione della Lega Araba, un'istituzione che vide la luce al Cairo nel 1945 come primo esperimento unificante nel mondo arabo e il più antico blocco regionale della storia moderna. Ottant'anni di speranza, nobile retorica nazionalista e tentativi di costruire un'unica casa araba, spesso fratturata da crisi politiche e interessi divergenti.

Fin dall'inizio, la Lega ha perseguito l'ambiziosa missione di unificare le fila arabe e difendere le loro cause, prima tra tutte quella palestinese, che è stata e continua a essere un punto di riferimento per la credibilità dell'azione araba congiunta. Ma il percorso non è stato facile; il mondo arabo ha vissuto profonde divisioni, guerre consecutive e interventi stranieri che ne hanno esaurito la frammentazione, mentre la Lega continua a impegnarsi per conciliare il possibile con l'auspicato.

Ahmed Aboul Gheit, attuale segretario generale della Lega degli Stati Arabi
Ahmed Aboul Gheit, attuale segretario generale della Lega degli Stati Arabi

Nonostante le numerose critiche rivolte al suo operato, non si può ignorare che la Lega Araba ha svolto, in momenti cruciali, il ruolo di piattaforma per il dialogo arabo-arabo e di strumento per garantire un livello minimo di coordinamento politico e diplomatico tra gli Stati membri. Ha inoltre svolto un ruolo importante nel sostenere i movimenti di liberazione e nel formulare posizioni collettive che esprimono, anche se solo parzialmente, la comune volontà araba.

L'ottantesimo anniversario non è solo un momento celebrativo; è un invito esplicito a ridefinire il progetto arabo in un momento in cui l'equilibrio del potere internazionale si sta modificando e le alleanze regionali si stanno accelerando. Ciò che è necessario oggi non è solo riformare la Lega come istituzione, ma anche rilanciare l'idea araba stessa su nuove fondamenta basate sul rispetto della sovranità e sull'integrazione economica e culturale, non su vecchi slogan.

Il futuro arabo non sarà costruito da discorsi o dichiarazioni, ma da una vera volontà politica che riconosca che il potere in questo mondo non si concede, ma si crea attraverso la solidarietà e la cooperazione. Nonostante tutto, la Lega Araba rimane un simbolo di speranza che non si è ancora spento, e una struttura che può riprendere il suo ruolo se ci saranno volontà, consapevolezza e responsabilità.

Sono passati ottant'anni e la domanda rimane sempre la stessa: possiamo trasformare il sogno arabo da ricordo a realtà?

La risposta parte dalla convinzione che gli arabi, per quanto divisi, abbiano ancora più cose in comune di ciò che li divide.

*In occasione dell'80° anniversario della fondazione della Lega Araba, organizzato dall'Associazione di Amicizia Italo-Araba e dalla Missione Diplomatica della Lega Araba a Roma, sotto gli auspici del Parlamento Europeo, del Parlamento Italiano e del Comune di Roma.

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