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Lega Araba: "Londra non sposti l'ambasciata a Gerusalemme"

Assadakah Roma News - La Lega Araba invita la Gran Bretagna a riconsiderare lo spostamento della sua ambasciata a Gerusalemme e ha rilasciato una dichiarazione in merito alle affermazioni del Primo Ministro del Regno Unito Liz Trust, sul fatto che il suo Paese sta valutando la possibilità di spostare la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

Il Consiglio ha sottolineato che ci saranno ripercussioni negative sul processo di pace in Medio Oriente se la Gran Bretagna sposterà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, nella situazione che il mondo sta attraversando e che certo non ha bisogno di nuove crisi.

Ricordando al governo del Regno Unito la responsabilità storica nei confronti della questione, l'Autorità Palestinese invita a riconsiderare e studiare le ripercussioni di tale passo, ricordando al Regno Unito i suoi obblighi internazionali e il ruolo attivo nella regione per il processo di pace, e la soluzione dei due stati, considerato è l'unico modo per raggiungere la pace, in conformità con l'iniziativa di pace araba del 2002 e la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite n. 194 del 1948. Richiama inoltre le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza, in particolare le risoluzioni 456, 476, 478, 2334, che confermano che tutti gli atti e le decisioni unilaterali mirano a cambiare la situazione legale e storica nei territori palestinesi occupati, o l'imposizione su di essi di una nuova realtà, decisioni che costituiscono una palese violazione degli accordi, che stabilivano che non sarebbero stati presi provvedimenti che avrebbero pregiudicato i negoziati, la prima delle quali è la questione di Gerusalemme.

Il Consiglio avverte della continua assenza di prospettive politiche, alla luce del proseguimento delle procedure di pace, e il continuo unilateralismo israeliano nei territori palestinesi occupati, sottolineando la necessità di rilanciare negoziati seri ed efficaci basati su riferimenti e risoluzioni internazionali, e il principio della terra per la pace, che ripristina la fiducia nella fattibilità del processo di pace stesso, su un percorso chiaro verso una soluzione negoziata basata sulla soluzione dei due stati, che ponga fine all'occupazione e incarni uno stato palestinese indipendente con sovranità contigua, percorribile sulla falsariga del 4 giugno 1967, per porre fine al conflitto e raggiungere una pace giusta e globale.

Affermando la determinazione a sostenere lo Stato di Palestina nell'affrontare piani e pratiche, Israele tenta di impadronirsi della città santa di Gerusalemme e tenta di farlo cambiando la sua identità araba, islamica e cristiana, con politiche di illegittimità e flagrante violazione del diritto internazionale.

La Lega Araba evidenzia inoltre l'importanza di lavorare nei paesi arabi e islamici e con gli attori della società Partner internazionali e internazionali, con una politica estera di prevenzione, che aviti modifiche allo status giuridico e storico della città di Gerusalemme.

Il Consiglio ribadisce inoltre tutte le precedenti decisioni emesse per quanto riguarda Gerusalemme Est occupata, la capitale di uno stato Palestina, compreso il rifiuto e la condanna della decisione di qualsiasi Paese di trasferire missioni diplomatiche a Gerusalemme, e prendere tutte le misure pratiche necessarie per compiere i giusti passi per attuare le decisioni dei successivi vertici arabi e consigli ministeriali.

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