ONU - Assemblea al voto su Stato di Palestina e Qatar
- Roberto Roggero
- 16 ore fa
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Assadakah News - Oggi la "Dichiarazione di New York" verrà sottoposta al voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, chiamata a prendere una posizione formale sulla risoluzione che mira a dare nuova linfa alla soluzione dei due Stati tra Israele e Palestina, senza il coinvolgimento di Hamas.
Formalmente denominata Dichiarazione di New York sulla risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati, il testo presentato da Francia e Arabia Saudita afferma che "Hamas deve liberare tutti gli ostaggi" e che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite condanna "gli attacchi commessi da Hamas contro i civili il 7 ottobre".
Il testo chiede inoltre "un'azione collettiva per porre fine alla guerra a Gaza, per raggiungere una soluzione giusta, pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sull'effettiva attuazione della soluzione dei due Stati".

La dichiarazione, già approvata dalla Lega Araba e cofirmata a luglio da 17 Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui diversi Paesi arabi, va oltre la semplice condanna di Hamas, cercando di escluderlo completamente dalla leadership a Gaza. "Nel contesto della fine della guerra a Gaza, Hamas deve porre fine al suo governo a Gaza e consegnare le sue armi all'Autorità Nazionale Palestinese, con l'impegno e il sostegno della comunità internazionale, in linea con l'obiettivo di uno Stato palestinese sovrano e indipendente", afferma la dichiarazione.
Prima della riunione del Consiglio di Sicurezza ONU, convocato per discutere degli
attacchi israeliani a Doha, e' arrivata la dichiarazione congiunta dei quindici membri: "I membri del Consiglio di sicurezza esprimono la loro condanna per i recenti attacchi a Doha, territorio di un importante mediatore, del 9 settembre. Ed esprimono profondo rammarico per la perdita di vite civili". Nel documento non e' citata direttamente Israele. I membri hanno sottolineato "l'importanza della de-escalation" e "ribadito il sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale del Qatar, in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite".
I quindici membri del Consiglio hanno, inoltre, sottolineato che la liberazione degli ostaggi, compresi quelli uccisi da Hamas, e la fine della guerra e della sofferenza a Gaza "devono restare la nostra massima priorità". E' stata ribadita l'"importanza dei continui sforzi diplomatici di Qatar, Egitto e Stati Uniti" e "invitato le parti a cogliere l’opportunità di pace".
Per quanto riguarda l’attacco israeliano al Qatar, l'Algeria, uno dei Paesi che ha chiesto la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sui raid a Doha, ha esortato i Quindici a utilizzare tutti gli strumenti, comprese le sanzioni, "prima che sia troppo tardi".
Ricordando che nel giro di pochi giorni, Israele ha colpito Siria, Libano, Yemen e ora il Qatar, l'ambasciatore algerino Amar Bendjama ha detto che "Israele si comporta come se la legge non esistesse, come se i confini fossero illusioni e la Carta delle Nazioni Unite un testo effimero". Avevano chiesto la riunione del Consiglio, oltre all'Algeria, anche Pakistan e Somalia: "È evidente che Israele, potenza occupante, è determinata a minare e distruggere ogni possibilità di pace", ha affermato l'ambasciatore pakistano, Asim Iftikhar Ahmad, mettendo in dubbio che il ritorno degli ostaggi sia davvero una priorità e affermando che "purtroppo Israele è stato incoraggiato nelle sue azioni dalla risposta debole e dall'inazione del Consiglio di Sicurezza".
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