Rajaa Al-Geddawy - Icona del cinema con una vita tra arte, eleganza e resilienza
- 7 set
- Tempo di lettura: 2 min

Talal Khrais (Assadakah News) - Il mondo arabo, il 5 luglio del 2020, ha perso una delle sue stelle più luminose: Rajaa Al-Geddawy. Nata nel 1934 è stata un'attrice, modella e icona di stile che con la sua presenza scenica e la sua versatilità ha attraversato oltre sei decenni di cinema, teatro e televisione, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva. Il suo vero nome era Najat Ali Hassan Al-Jeddawi. Nata a Ismailia, in Egitto, proveniva da una famiglia benestante legata al commercio con la regione dell’Hijaz. Suo nonno era nato a Gedda, suo padre a Yanbu, prima che la famiglia si stabilisse definitivamente, negli anni '30, a Suez. Un legame che Rajaa ricordava con orgoglio: «I nostri antenati vivono ancora oggi nell’Hijaz», raccontava.

Dopo il divorzio della madre, Rajaa e il fratello minore Farouk furono accolti e cresciuti dalla zia, la celebre attrice e ballerina Tahia Carioca, che li portò al Cairo. “Era più di una madre, le devo tutta la mia vita”, diceva Rajaa, che frequentò collegi francesi e imparò fin da giovanissima tre lingue: francese, italiano e inglese. A influenzarla fu anche la sua tata italiana, Bina, che la seguì come un’ombra negli anni della crescita.
Il suo ingresso nel mondo dello spettacolo avvenne attraverso la bellezza e la grazia naturale: nel 1958 vinse il titolo di Miss Egitto, dopo aver già ricevuto riconoscimenti come “Samra del Cairo” e “Miss Mediterraneo”. Fu anche incoronata “Regina del Cotone Egiziano”, in un’epoca in cui il cotone rappresentava l’orgoglio dell’economia nazionale.
Da modella di successo, il passo verso il cinema fu breve. Debuttò con La preghiera dell’usignolo, e presto conquistò il pubblico con ruoli memorabili in film come Ish‘at Hob (Rumore d’amore), accanto a Omar Sharif e Soad Hosni, e Karamat Zawgati (La dignità di mia moglie) con Salah Zulfikar e Shadia. Nel tempo prese parte a quasi 400 opere artistiche tra cinema, teatro e televisione.
La sua forza stava nella versatilità. Rajaa Al-Geddawy fu madre, moglie, donna di carattere sul grande schermo, ma seppe imporsi anche nelle serie televisive, come Ahla Bil-Sakkan e La famiglia di Hajj Metwally, che la resero un volto familiare nelle case arabe.
Il teatro la vide protagonista al fianco di Adel Imam, in commedie di enorme successo come Al-Wad Sayed Al-Shaghal e Al-Zaim. Non mancò nemmeno l’esperienza televisiva come presentatrice, con il programma Ask Raja, condotto insieme al giornalista Amr Adeeb.
Rajaa non fu solo un’attrice: era un simbolo di eleganza e forza femminile. Cresciuta nel lusso, scelse di rinunciarvi per sostenere la madre durante le difficoltà economiche che seguirono le nazionalizzazioni in Egitto. Una decisione che la rese più vicina alla sua gente e che le conferì quella credibilità che solo le donne autentiche sanno guadagnarsi.

Nel 2020, durante le riprese della serie The Game of Oblivion, contrasse il COVID-19. Rimase ricoverata per 43 giorni, lottando con coraggio fino all’ultimo respiro. Si spense al Cairo all’età di 86 anni, lasciando dietro di sé non solo una filmografia sterminata, ma anche l’affetto incondizionato di un pubblico che la considerava parte della famiglia. La sua eredità vive in ogni pellicola, in ogni scena, in ogni spettatore che ancora oggi la ricorda con ammirazione e nostalgia. Che Dio abbia pietà di una delle più grandi stelle del mondo arabo.







Commenti