Assadakah News Agency - Con il dovuto rispetto per la popolazione palestinese, ucraina, yemenita, rohinghya, chadiana, e di tutte le etnie coinvolte in qualunque conflitto, la comunità internazionale sta perdendo di vista il Sudan, che da oltre un anno è preda di una drammatica guerra civile.
Il 15 aprile è la data che, convenzionalmente, segna l’inizio di questa nuova guerra fratricida, in una situazione che è riesplosa dopo ulteriori crisi interne e rivalità di terzi, con la popolazione che ne fa le spese ed è in condizioni di assoluta emergenza umanitaria. Il 15 aprile, dalle 19 (villa Kostabi, via Poerio 96) Roma ricorderà questo evento con testimonianze dirette di sopravvissuti, attivisti e giornalisti che ogni giorno lottano per i diritti umani.
Una importante iniziativa, promossa da Focus on Africa e Italians for Darfur, con interventi, fra gli altri, di Antonella Napoli, direttrice di Focus on Africa e conoscitrice del Sudan (dove nel 2019 fu sequestrata dai servizi di sicurezza del regime di Oman Al-Bashir); Niemat Ahmadi, fondatrice di Darfur Women Action Group; Lidia Ferrari, coordinatrice per l’Africa Sahariana di Amnesty International; Beppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo 21 e già presidente della Federazione Nazionale della Stampa; e Carla Habte di Rete No Bavaglio.
La guerra in Sudan è del tutto ignorata nonostante un numero di morti incalcolabili perché molte zone non sono raggiungibili. Le vittime stimate sarebbero comunque superiori alle 30mila, e l’ONU proprio in questi giorni ha diffuso il dato che testimonia come il Sudan sia il paese con il più alto numero di sfollati interni nel mondo: 8 milioni di persone, fra cui almeno 3 milioni e mezzo bambini.
L’evento sarà seguito da cena, buffet e un concerto del celebre Tony Esposito, con l’artista internazionale Mark Kostabi, riconosciuto erede di Andy Warhol e pianista per passione.
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