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Roma - Stop alla violenza sulle donne


Talal Khrais (Roma) - Un convegno a Manziana, l’11 dicembre, con la partecipazione di una giornalista afghana. Nel 2021 già 103 donne hanno perso la vita, una ogni tre giorni. La violenza contro le donne è una fra le forme più gravi e diffuse di violazione dei diritti umani. Cosa fare?

Ogni anno Amnesty International rilancia la sua campagna di sensibilizzazione contro la violenza perpetrata ai danni di donne, ragazze e bambine in tutto il mondo. Le statistiche dell'UNIFEM sono terribili: nel mondo 1 donna su 3 subisce forma di violenza fisica, sessuale o psichica.

Una donna su tre, secondo dati dell’UNIFEM, è stata violentata, picchiata, costretta all’atto sessuale oppure abusata almeno una volta nella sua vita.

Secondo uno studio dell’OMS e della Banca Mondiale, la violenza domestica è la causa principale di morte o di lesioni gravi per donne tra 16 e 44 anni: più importante del cancro, della malaria o degli incidenti stradali.

La violenza fisica va quasi sempre insieme con la violenza psicologica. Nelle indagini svolte dai colleghi della Stampa Estera il 40 % delle donne ha indicato di avere subito violenza psicologica dal proprio coniuge o compagno. Occorre un fronte comune per combattere il fenomeno mondiale:

Negli Stati Uniti, 700.000 donne sono violentate o subiscono altre forme di aggressione sessuale ogni anno. Il 14,8 % di loro ha meno di 17 anni. In Francia, tra le 50 000 e le 90 000 donne sono violentate ogni anno, la maggior parte di loro non denuncia lo stupro.

Gli abusi sessuali sui bambini sono ugualmente numerosi. Il 20% di 1200 ragazze fra i 16 e i 17 anni, ascoltate in occasione di uno studio effettuato a Ginevra, ha dichiarato di avere subito almeno un abuso sessuale.

In Afghanistan tante storie di donne vittime di abusi accolte nei rifugi ora sotto il controllo dei talebani. Di questa drammatica situazione parlerà la giornalista Afghana Miryam Barak in un convegno organizzato l’11 dicembre ore 1600 nell’aula Villa Clodia Via Mattioli n 3 Manziana – Roma dall’Associazione l’Entrone A.P.S in dove partecipano anche illustri ospiti.

"La violenza sulle donne è una piaga sociale contro la quale il Parlamento Italiano ha già agito in maniera trasversale, approvando delle norme importanti: penso ad esempio al Codice Rosso. Ma abbiamo prevalentemente agito sul fronte dell'autore del reato. Penso che ci siano, invece, ancora ampissimi margini per tutelare le vittime". Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, intervenendo a 'Start', su SkyTg24. "Siamo grati ai centri antiviolenza, che svolgono una funzione fondamentale, e bene ha fatto la ministra Bonetti a pretendere in legge di bilancio di rendere strutturali le risorse per queste realtà. Stiamo lavorando, insieme ad altre ministre, ad una proposta che presenteremo nei prossimi giorni: lo Stato non può lasciare sole le donne che trovano il coraggio di denunciare violenze -ha aggiunto - Stiamo pensando ad una tutela per le donne che trovano la forza di denunciare abusi, violenze e soprusi -ha aggiunto - In questo scenario è importante anche la collaborazione positiva con le Regioni: c'è un monitoraggio attento su questo fenomeno”. Gelmini ha affermato: "Nel 2021già 103 donne hanno perso la vita, una ogni tre giorni: sono dati drammatici e lo Stato non può lasciare sola chi trova il coraggio di denunciare. Stiamo così lavorando ad una proposta, che presenteremo nei prossimi giorni, per tutelarle".

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