top of page

Speciale Lega Araba - I fondatori (1/3)

  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Roberto Roggero* - In occasione degli 80 anni della fondazione della Lega degli Stati Arabi, Assadakah News dedica una rubrica alla prestigiosa storia di questa organizzazione, sempre in prima linea per la cultura della pace, della cooperazione e della convivenza, e soprattutto in supporto delle popolazioni delle zone di crisi, oggi specialmente nella regione mediorientale, nella Striscia di Gaza, Cisgiordania, Sudan, Siria, Yemen, e dovunque, nel mondo arabo, sia in atto instabilità e crisi umanitaria.

ree

Chi furono i protagonisti che diedero vita alla Lega degli Stati Arabi?

Arabia Saudita

Per quanto riguarda l’Arabia Saudita, nel 1945 era governata da ʿAbd al-ʿAzīz ibn ʿAbd ar-Raḥman ibn Fayṣal Āl Suʿūd (1876-1953), padre fondatore riconosciuto del Regno e primo sovrano, che ha guidato il Paese dal 1932 al 1953, principale artefice dell’unificazione politica delle numerose tribù, sceiccati ed emirati di gran parte della penisola, sotto l’autorità della dinastia Āl Saʿūd, nel 1932, anno della proclamazione del Regno dell'Arabia Saudita.

ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd aveva conquistato Riyadh nel 1902, poi estese il proprio controllo ai territori del Najd fino ad allora governati dalla dinastia Rāshid, fondando il Sultanato, in forma di monarchia ereditaria. Infine conquistò anche i territori di Al-Hasa, Qaṭīf, l'Emirato di ʿAsīr e l’Hijaz e, come obiettivo finale, ottenne il riconoscimento internazionale, con l’indipendenza proclamata con il Trattato di Jeddah del maggio 1927.

ʿAbd al-ʿAzīz ibn ʿAbd ar-Raḥman ibn Fayṣal Āl Suʿūd
ʿAbd al-ʿAzīz ibn ʿAbd ar-Raḥman ibn Fayṣal Āl Suʿūd

I confini del Regno Saudita furono definiti in accordi con i Paesi confinanti, ovvero Giordania, Iraq e Kuwait, con due zone neutrali, mentre a sud si definì il confine con il Regno Mutawakkilita dello Yemen, in virtù del Trattato di Ṭāʾif del 1934, che decretò anche la fine di una guerra che durava da un decennio.

Alla morte del Re ʿAbd al-ʿAzīz, nel 1953, il Regno passò nelle mani del figlio primogenito, Saʿūd per i successivi 11 anni, al quale succedette poi il fratellastro Faysal, già ministro degli Esteri, che fu promotore di una serie di riforme economiche per lo sviluppo del Paese.

Egitto

L’Egitto del 1945 era governato da Fārūq ibn Fuʾād (1920-1965), mentre primo ministro era Mahmud al-Nuqrashi.

Il primo ministro egiziano Mahmud al-Nuqrashi.
Il primo ministro egiziano Mahmud al-Nuqrashi.

Re Faruq aveva esteso il proprio controllo anche su gran parte dell’odierno Sudan, di Nubia, Koordofan e Darfur, decimo sovrano della dinastia di Mehmet Ali, secondo e penultimo re dell'Egitto, succeduto al padre, Fuʾād I, nel 1936, fino alla rivoluzione egiziana del luglio 1952, quando fu costretto ad abdicare in favore del figlio neonato Ahmad Fuʾād, mentre il Paese passò di fatto nelle mani del colonnello Gamal Abdel Nasser, che abolì la monarchia e divenne primo ministro, e del generale Muḥammad Naǧīb, che divenne primo presidente. La Repubblica d’Egitto fu proclamata il 18 giugno 1953 poi, l’anno seguente, Nasser fece arrestare Nagib e unificò le cariche. Re Faruq morì a Roma nel 1965.

Giordania

Nel 1945 quella che oggi è la Giordania (nome del Paese dal 1946), non era ancora completamente indipendente, si chiamava ancora Emirato di Transgiordania ed era sotto l’autorità di ʿAbd Allāh ibn al-Ḥusayn (1882-1951) il quale aveva assunto il potere nel 1921 con autorità sul territorio a oriente del fiume Giordano (l'antica Moab) che divenne Transgiordania, separata dalla Palestina su cui i britannici ottennero un diverso mandato dalla Società delle Nazioni, senza rispettare gli impegni assunti con gli Accordi Husayn-MacMahon, poiché l’interesse principale era la creazione di nuovo equilibrio nell'area mediorientale in cui il mondo arabo non figurasse come un unico protagonista, sebbene l’Emiro Husayn avesse attivamente preso parte alla vittoria nella seconda guerra mondiale, con la Legione Araba, che gli venne poi sottratta dagli stessi britannici, e posta al comando di Glubb Pascià, nominato ufficiale dell’esercito e baronetto della corona.

ʿAbd Allāh ibn al-Ḥusayn, re di Giordania
ʿAbd Allāh ibn al-Ḥusayn, re di Giordania

Dopo non poche difficoltà, Re Abd Allah decretò la fine del mandato britannico e l'indipendenza del Regno Hashemita di Giordania il 25 maggio 1946.

Nel 1948, alla costituzione dello Stato d'Israele, il sovrano fece partecipare la Legione Araba alle operazioni belliche che un fronte di Stati arabi confinanti con la Palestina scatenò contro il nascente stato d'Israele. Dei cinque sovrani arabi che mossero i loro eserciti contro Israele fu il meno sicuro di questa scelta, e anzi in realtà aveva a lungo trattato in segreto con i responsabili israeliani, in particolare con Golda Meir, che lo incontrò più volte ad Amman, cercando di trovare un compromesso diplomatico. Inizialmente la proposta di Re Abd Allah era di creare uno stato federale in cui gli ebrei sarebbero stati sovrani di un'enclave autonoma, ma quando divenne chiaro l'assenso internazionale nei confronti della formazione di uno stato ebraico, non si arrese nei negoziati e accettando l'indipendenza di Israele chiese l'opinione degli ebrei circa l'annessione giordana della parte araba della Palestina, con il sostegno di Golda Meir.

Abd Allah di Giordania era riuscito anche a ottenere il controllo di Gerusalemme nel maggio 1948, ma quando la pressione degli altri Paesi arabi divenne insostenibile, per non essere considerato un traditore della causa araba fu praticamente obbligato a partecipare anch'egli alla guerra, e occupò il territorio palestinese a occidente del fiume Giordano (Cisgiordania). ʿAbd Allāh avvertì la comunità araba che avrebbe tenuto quella parte di territorio palestinese in qualità di “custodia sacra”, finché si fosse costituito lo Stato della Palestina.

Re Abd Allah di Giordania fu vittima di un complotto, morì in un attentato portato da un estremista di nome Muṣṭafā Shukrī ʿUshā il 20 luglio 1951, mentre usciva dalla Moschea di Omar, a Gerusalemme, e il Regno, destinato a passare nelle mani del figlio Talal che però era soggetto a gravi disturbi psichici. Al suo posto venne incoronato il nipote Ḥusayn ibn Ṭalāl, che divenne Re Husayn di Giordania.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

Commenti


bottom of page