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Sudan - Al-Buhran riconquista Khartoum

Aggiornamento: 4 apr

Assadakah News - L'esercito governativo sudanese ha annunciato di aver ripreso il pieno controllo della capitale Khartoum, una settimana dopo aver riconquistato il palazzo presidenziale dai paramilitari rivali in una grande offensiva.

Il portavoce delle forze armate sudanesi, generale Nabil Abdullah, ha dichiarato che l’esercito ha effettuato un massiccio rastrellamento e ripulito la capitale dalle sacche di resistenza della Rapid Support Force. Nel frattempo, il presidente riconosciuto, Abdel Fattah Al-Buhran, ha ripreso possesso del palazzo presidenziale, dichiarando la capitale libera dai ribelli.

Nella battaglia in corso da giorni, Khartoum è la nuova importante conquista per l'esercito sudanese che ha ripreso il controllo anche dell'aeroporto della capitale, attualmente in sicurezza. Appena a sud del centro di Khartoum, le truppe hanno anche circondato l'area strategica di Jebel Awliya, l'ultima grande roccaforte dei paramilitari, da nord, sud ed est.

Nelle scorse ore, secondo quanto riferito dal quotidiano Sudan Tribune, fonti locali e attivisti hanno segnalato ritiri su larga scala dei combattenti RSF da vari quartieri di Khartoum, verso il ponte Jebel Awliya, nell'estremo sud della città, sul quale è stato particolarmente intenso il traffico di veicoli.

Il ritiro dei paramilitari coincide con le significative avanzate dell'esercito sudanese, ma con la perdita di Khatroum, il comandante ribelle, generale Hemeti, sta puntando verso il Darfur. Due giorni fa le sue truppe hanno invaso in forze la zona di Malha, area strategica nella parte settentrionale del Darfur, via di rifornimento fondamentale, più della base di Amjras, già nel territorio del Chad, che in passato era uno snodo chiave per gli aiuti per la alle RSF. Obiettivo dichiarato di Hemeti è ora il completo controllo di El Fasher, Mellit ed El Tina, nel nord del Darfur. In particolare, El Fasher, capitale dello Stato del Darfur settentrionale, è tuttavia pesantemente difesa: vi sono almeno 20mila soldati tra esercito regolare, polizia, unità miste come la formazione "erboro e altre milizie affiliate al predisente Al-Burhan. Fonti militari ritengono estremamente difficile che Hemeti riesca a prenderne il controllo nel breve termine.

Secondo fonti locali, il generale Hemeti ha perso terreno nella capitale a causa dell'arrivo di consiglieri militari turchi e dell'impiego dei droni Bayraktar TB2, forniti all'esercito regolare sudanese. Questi velivoli, già impiegati in teatri di guerra come Libia, Ucraina e Nagorno-Karabakh, hanno avuto un impatto decisivo sul campo di battaglia, più dei droni iraniani Mohajer-6, spesso abbattuti dalla RSF.

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