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Sudan - Sistema sanitario al collasso


Assadakah News Agency - L’ambasciata della Repubblica del Sudan in Italia fa sapere che le notizie provenienti dal Paese africano mettono in evidenza una vera e propria emergenza sanitaria, con una perdita di circa 700 milioni di dollari per le sole organizzazioni e relative strutture, 13 medici e operatori uccisi negli scontri, almeno 15 medici rapiti o scomparsi, continue sparatorie che coinvolgono ambulanze e personale medico, saccheggi in negozi, infrastrutture, fabbriche e sedi di aziende farmaceutiche, in particolare a Khartoum. Almeno 57 strutture sanitarie e ospedali sono state costrette a sospendere l’attività, e i ribelli della Rapid Support Force hanno fatto irruzione all’Eaest Nile Hospital, lo hanno requisito, forzatamente evacuato e trasformato in una base militare.

Il direttore del dipartimento emergenza e servizi medici di Physicians Around the World, drottor Muhammad Hassan Abdul Rahim, ha spiegato che sul campo le RSF hanno preso di mira direttamente 14 ospedali e strutture mediche con armi pesanti, hanno evacuato con la forza 20 ospedali e ha occupato 8 grandi ospedali all'interno dello stato di Khartoum, hanno cacciato via il personale, oltre all'attacco a 5 ambulanze e all'uccisione di due autisti e un'infermiera. Abdul Rahim ha confermato che le perdite iniziali del sistema sanitario e delle sue istituzioni a seguito di questo targeting, saccheggio e furto ammontano a circa 700 milioni di dollari. Ha poi altrettanto confermato che le azioni dei paramilitari ribelli sono una costante violazione di ogni diritto umanitario, mentre Khartoum assiste a una tregua per la quinta volta e i medici stanno fornendo servizi nonostante la difficoltà e la complessità della situazione della sicurezza.

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