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USA - Più vicino a Riyad che a Tel Aviv

Lorenzo Utile - Il segretario di Stato Usa Antony Blinken segna un crescente allineamento della politica estera americana alle strategie saudite. Insomma, anche a Washington ci si sta rendendo conto che il premier Israeliano Netanyahu e la cerchia di alleati politici questa volta stanno davvero esagerando.

Nel quinto viaggio in Medio Oriente dallo scoppio della guerra fra Hamas e Israele, il 7 ottobre scorso, Blinken arriva a Riyadh, per incontrare il principe Mohammed bin Salman.

Sono ormai molteplici i segnali che mostrano gli Stati Uniti prendere le distanze dalla politica israeliana in merito a Striscia di Gaza e Cisgiordania, e quindi orientati più verso l’atteggiamento saudita, e quindi arabo. Blinken e Mohammed bin Salman, hanno discusso su una possibile soluzione durevole alla crisi di Gaza, per una pace e una sicurezza stabili sia per gli israeliani che per i palestinesi. In sostanza, si sottolinea ulteriormente, in altri termini, la Soluzione a Due Stati.USA e Arabia Saudita sono decisi ad accelerare un accordo con cui si possa risolvere la questione degli ostaggi israeliani, in cambio di prigionieri palestinesi, quindi riprendere un negoziato per stabilire relazioni diplomatiche. Obiettivo che di certo contribuirebbe in modo determinante alla stabilità del Medio Oriente.

Il segretario di Stato americano ha garantito l’impegno dell’amministrazione Biden per un accordo Washington-Riyadh: un trattato di difesa Usa-Arabia, cooperazione sul nucleare, forniture di armamenti americani, nonché impegno concreto per spingere Israele a passi concreti verso la creazione di uno Stato palestinese.

Era tempo che Stati Uniti e Arabia Saudita non si trovavano a tal punto sulla stessa linea, da quando ebbero inizio le relazioni bilaterali, nel febbraio ’45, fra Franklin D. Roosevelt e re Abdul Aziz Ibn Saud. Di contro, sono estremamente cauti i rapporti USA-Israele, prossimi al minimo storico. Con il disequilibrio USA-Arabia Saudita-Israele, viene a variare anche i delicati rapporti con altri Paesi di fondamentale importanza, ad esempio con la Repubblica Islamica dell’Iran, con l’Iraq.

In ogni caso, adesso ogni tentativo di organizzare una rimonta americana in Medio Oriente ora passa deve passare da Riyadh, che Biden aveva promesso di estromettere dalla comunità mondiale.

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