“1915, Cronaca di un genocidio”: la tragedia armena nelle pagine di Aliprandi
- 19 ago
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Letizia Leonardi (Assadakh News) - La storia non è mai soltanto un capitolo chiuso nei manuali, a volte ritorna viva, pulsante, attraverso le cronache e le testimonianze dell’epoca. È questo il caso di 1915, Cronaca di un genocidio di Emanuele Aliprandi (MyBook, 2009, nuova edizione 2021), un volume che restituisce al lettore un pezzo di memoria rimasto troppo a lungo in ombra.
Il libro compie un lavoro pionieristico in Italia: raccoglie e analizza, giorno per giorno, i reportage apparsi su una ventina tra i principali giornali italiani tra l’aprile 1915 e l’aprile 1916. Attraverso queste pagine, la tragedia armena, il primo genocidio del Novecento, emerge non come freddo oggetto di studio storiografico, ma come cronaca viva, filtrata dalla sensibilità, dagli stili e dalle contraddizioni del giornalismo dell’epoca.
L’autore guida il lettore in un percorso sorprendente: dalle accorate liriche del filosofo Attisani agli articoli graffianti del giovane Mussolini socialista; dalla prosa elegante di grandi firme come Scarfoglio e Prisciantelli ai dispacci dell’agenzia Stefani e alle note più caute dell’Osservatore Romano. Ogni voce restituisce una sfumatura diversa del dramma, permettendo di confrontare approcci e linguaggi che, insieme, compongono un mosaico inedito e prezioso.
Ma il libro non si limita a rievocare: solleva un interrogativo ancora oggi attuale. Quanto l’informazione riesce davvero a cogliere e trasmettere in tempo reale gli orrori della cronaca, prima che questa si trasformi in storia o venga relegata, anni dopo, a un tribunale internazionale? Una domanda che risuona potente, se pensiamo al ruolo dei media nelle tragedie contemporanee.
Emblematico, a questo proposito, è lo scoop scovato da Aliprandi in un trafiletto dimenticato: una clamorosa confessione di Talaat Pascià, ministro dell’Interno dei Giovani Turchi e principale artefice dello sterminio armeno. Una notizia che avrebbe potuto scuotere il mondo, ma che rimase allora confinata in poche righe, senza produrre alcuna reazione significativa.
Con rigore e passione, 1915, Cronaca di un genocidio non solo illumina un capitolo fondamentale della storia armena, ma costringe a riflettere sul rapporto, mai risolto, tra informazione, verità e responsabilità. Un libro che parla del passato, ma che riguarda da vicino il presente.







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