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Ambasciatore Iraniano presso la Santa Sede - Israele persegue l'occupazione e il genocidio in Palestina

Aggiornamento: 4 apr



Maddalena Celano (Assadakah News) - L'attuale situazione in Palestina continua a essere una delle questioni più drammatiche e complesse della geopolitica contemporanea. Durante la Giornata Internazionale di Gerusalemme (Al-Quds Day), celebrata il 29 marzo 2024, istituita dall'Imam Khomeini per sostenere la causa palestinese, l'Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran presso la Santa Sede, Mohammad Hossein Mokhtari, ha rilasciato dichiarazioni di forte denuncia contro le politiche israeliane. L'evento si è svolto a Roma, presso la sede diplomatica iraniana.

Secondo Mokhtari, Israele non sta semplicemente difendendo il proprio territorio, ma sta attuando una strategia sistematica di espansionismo, occupando illegalmente sempre più territori palestinesi e portando avanti un vero e proprio genocidio. Il diplomatico iraniano ha sottolineato che la comunità internazionale deve riconoscere e condannare queste azioni, piuttosto che limitarsi a generiche esortazioni alla pace.


Una politica espansionistica senza limiti

Mokhtari ha evidenziato come l'occupazione israeliana non si limiti alle operazioni militari, ma coinvolga la demolizione sistematica di infrastrutture civili, compresi ospedali, scuole e luoghi di culto. Ha menzionato in particolare il bombardamento recente di una moschea, definendolo un atto di barbarie e di aperta violazione del diritto internazionale. "Non si trattava di un obiettivo militare, eppure hanno massacrato civili innocenti", ha dichiarato. Inoltre, ha rimarcato come non vi sia sicurezza per nessun luogo di culto, siano essi moschee, chiese o sinagoghe, e come le forze israeliane agiscano al di fuori di qualsiasi rispetto per le convenzioni internazionali.




Il silenzio della comunità internazionale e l'eccezione israeliana

L'ambasciatore ha poi posto una serie di domande provocatorie alla comunità internazionale: "Non è forse questa una violazione del diritto internazionale? O questo regime gode di eccezioni rispetto alle leggi internazionali? Forse il loro sangue vale più di quello degli altri?". L'accusa è chiara: Israele viene trattato con un'immunità de facto, che gli permette di perpetrare crimini contro il popolo palestinese senza conseguenze. Mokhtari ha sottolineato come le istituzioni internazionali spesso abbiano dimostrato un atteggiamento passivo, evitando di affrontare direttamente la questione per motivi di convenienza politica.




L'aggressività israeliana e il ruolo degli Stati Uniti

Un altro punto critico sollevato da Mokhtari riguarda il crescente sostegno militare e diplomatico degli Stati Uniti a Israele. Secondo il diplomatico, con l'entrata in carica del nuovo presidente statunitense, l'aggressività e la ferocia delle operazioni israeliane sono aumentate in modo esponenziale. Ha chiesto un maggiore impegno globale nel condannare tali azioni: "Non dovremmo forse alzare la voce contro un regime che uccide i bambini?".




Il ruolo del Vaticano e la condanna del Papa

Un aspetto fondamentale messo in luce dall'ambasciatore è il ruolo della Chiesa Cattolica. Mokhtari ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni di Papa Francesco e della Segreteria di Stato del Vaticano, che hanno più volte condannato i crimini israeliani. "Seguono gli insegnamenti religiosi, perché la religione, i credenti e i leader religiosi non possono sostenere gli oppressori", ha affermato. Il Vaticano ha costantemente ribadito la necessità di una soluzione pacifica e giusta per il popolo palestinese, riconoscendo l’occupazione come un problema fondamentale.




Una soluzione giusta per la Palestina

Secondo Mokhtari, l’unica soluzione possibile per porre fine al conflitto sarebbe il riconoscimento del diritto di tutti i palestinesi, inclusi i rifugiati, a tornare nella loro terra e determinare il proprio futuro attraverso un referendum e un voto libero. Ha ribadito che solo un sistema democratico, in cui musulmani, cristiani ed ebrei possano convivere pacificamente, potrebbe garantire una vera pace nella regione.

Le parole dell’ambasciatore Mokhtari si inseriscono in un contesto di crescente tensione internazionale, dove le violazioni dei diritti umani nei territori occupati continuano a essere documentate e denunciate, ma senza interventi concreti da parte delle potenze globali. La posizione dell’Iran rimane chiara: la Palestina ha diritto alla sua autodeterminazione e Israele deve essere fermato nella sua politica di occupazione e oppressione. Resta da vedere se la comunità internazionale avrà il coraggio di tradurre le condanne in azioni concrete.





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