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Ambasciatrice Odeh: “Questione palestinese, causa prima di instabilità internazionale”



Assadakah News (Roma) – L’ambasciatrice dello Stato Palestinese, S.E. Abeer Odeh, già ministro dell’Economia dell’Autorità Nazionale Palestinese, originaria di Jifna, non lontano da Gerusalemme, ha concesso una esauriente intervista nel corso del programma “La voce della Palestina”, di Lucia Basso, andata in onda sul Tg regionale di Rai3, e ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La questione palestinese è la causa madre della instabilità nell’interno Medio Oriente, e da molti anni la situazione non è stata ancora risolta. Se questa non sarà risolta, non ci potrà essere stabilità, né in Medio Oriente, né nell’intero bacino del Mediterraneo, e continueranno ad esserci vittime innocenti, soprattutto bambini, né si arresterà il flusso di sfollati dai Territori Palestinesi ancora sotto occupazione da decenni, con prepotenze, soprusi, demolizioni di abitazioni e miseria. Certamente dobbiamo concentrarci sulla causa principale, e non solo sul fatto che due popoli si contendano una terra. Il problema di fondo è l’occupazione, un Paese che ne occupa un altro, e che viola i diritti di tutti i palestinesi. In realtà, si spera che la comunità internazionale si muova con la determinazione richiesta per porre fine all’ingiustizia e all’occupazione, responsabilità non solo del popolo palestinese e di chi lo governa, ma del mondo intero. Come fa un uno stato, un popolo, ad accettare di vivere in pace e sicurezza, avendone un altro sulla propria terra che viola costantemente i diritti, senza poter reagire? La responsabilità è quindi del mondo interò, che deve finalmente mostrare la verità e riconoscere i diritti del popolo palestinese, e porre fine all’occupazione”.

L’ambasciatrice è costantemente impegnata in questo difficile compito, e non manca di sottolineare la situazione ormai insostenibile, in ogni pubblica apparizione, com’è avvenuto a Caltagirone, in Sicilia, dov’è intervenuta in sostegno dell’iniziativa di gemellare la città siciliana con Betlemme, in Palestina, che porta i segni evidenti dell’occupazione, con il muro fatto erigere dalle autorità israeliane e che la divide da Gerusalemme, così come altre città della Cisgiordania. “Ringrazio la bellissima e antica città di Caltagirone, e anche le tante personalità italiane che da anni sostengono la causa palestinese” – ha concluso l’ambasciatrice.


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