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Appello di due reporter: “Dall’Ucraina pericolo terrorismo internazionale”


Talal Khrais/Roberto Roggero – La catastrofe peggiora di giorno in giorno, con il rischio che l’Ucraina diventi preda del terrorismo internazionale, come è successo in Iraq e Siria.

I giornali non ne parlano, ma è iniziato un pesante flusso di migliaia di combattenti volontari provenienti da Paesi esteri. Secondo stime più o meno ufficiali, sarebbero non meno di 15mila i volontari giunti in Ucraina, da una cinquantina di Paesi, molti dall’Europa, che stanno rispondendo all’appello del presidente ucraino Zelevnsky. Fatto confermato dal ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar, che parla di oltre 15mila richieste di adesione alle forze volontarie di difesa, come il Reggimento Azov, la Legione Nazionale Georgiana, la Brigata Pravy Sector (Settore Destro) la neonata Brigata Internazionale, dove stanno arrivando volontari da Inghilterra, Germania, Finlandia, Francia, dalla stessa Russia e perfino da Giappone e Stati Uniti (dall’organizzazione neonazista “The Base”), che si stanno concentrando lungo il confine polacco per passare in Ucraina.

Ignorare il rischio che l’Ucraina diventi un secondo Iraq o una seconda Siria è da incoscienti, perché sullo sfondo delle ideologie estreme di chi sta andando a combattere in Ucraina, c’è soprattutto la comune avversione per l’immobilità dell’Europa, che fa orecchie da mercante nei confronti di quegli “europei” che vanno a dare manforte alla causa ucraina, ma anche a schieramenti opposti.

Fonti anonime confermano che circa 200 persone in Italia avrebbero ricevuto la “chiamata”, e il fatto che la legge italiana (Art.18 della Costituzione) vieti le organizzazioni di foreign fighters non è certo un ostacolo, e che almeno una settantina si trovino già in Ucraina.

Lo abbiamo visto con l’Iraq e la Siria, ma il pericolo è che dall’Ucraina, il terrorismo internazionale dilaghi fuori da ogni controllo, e frenare questo rischio prima che sia troppo tardi dovrebbe essere un dovere di tutti i governi che si definiscono responsabili. L’Occidente deve aprire gli occhi, e smettere di fare finta che questo rischio non sia reale.

(Talal Khrais, inviato di guerra, corrispondente NNA Beirut / Roberto Roggero, fotoreporter freelance e inviato di guerra)

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