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Artsakh - Parlamentari italiani condannano la distruzione del patrimonio culturale

Assadakah Yerevan – Sosteniamo la condanna della distruzione del patrimonio culturale in Nagorno Karabakh adottata dal Parlamento europeo lo scorso 10 marzo. Rimanere indifferenti significherebbe condividere una responsabilità inaccettabili", ha dichiaarato Fabio Massimo Castaldo, rappresentante UE del Movimento 5 Stelle, con Susanna Ceccardi, della Lega, che ha sostenuto la risoluzione.

Secondo Agenzia Nova, Castaldo ha osservato che nel Nagorno Karabakh le autorità dell’Azerbaijan stanno cercando di sradicare con la forza il patrimonio culturale del popolo armeno. "Monumenti, monasteri medievali, chiese, tombe. Non c'è rispetto per i vivi o per i morti. Cancellando il passato, le autorità azere vogliono giustificare il loro futuro per la regione, ma non possiamo permettere che ciò accada. Il Parlamento europeo deve essere chiaro e chiedere alle autorità azere di porre fine immediatamente a questo barbaro vandalismo, per avviare un dialogo costruttivo e inclusivo nella regione", ha affermato Fabio Massimo Castaldo, ribadendo il sostegno alla missione dell'UNESCO, condannando le azioni di Baku per ostacolare quella missione. "La storia non può essere riscritta per giustificare ambizioni espansionistiche. E' nostra responsabilità sostenere questa risoluzione, che è stata approvata a stragrande maggioranza e ha un grande significato", ha concluso Castaldo.

Susanna Ceccardi ha osservato che il danno arrecato al patrimonio culturale armeno in Artsakh - chiese, musei, ma anche cimiteri - mira a cancellare la memoria secolare di un'intera nazione. Il membro del Parlamento europeo ha affermato che è inammissibile accettare un genocidio culturale di questa portata. "La cultura armena ha visto la sistematica cancellazione di alcuni episodi della sua storia già negli ultimi anni, come nel 2005, quando il cimitero di Nakhichevan Jugha fu distrutto con un martello pneumatico. Nel Medioevo migliaia di khachkar (pietre a croce) delicatamente scolpite sul tufo sono stati rimossi una volta per tutte. Come affermato nella nostra risoluzione, l'UNESCO ha l'obbligo di visitare la regione, inventariare e preservare il patrimonio. L'indifferenza è una complicità congiunta inaccettabile", ha affermato.

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