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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Artsakh - Tradito e abbandonato da tutti si rivolge all'America


Letizia Leonardi - Gioco al massacro in Artsakh (Nagorno Karabakh). Dopo le dichiarazioni del premier armeno Nikol Pashinyan, che ha criticato le forze di pace russe, accusandole di non adempiere agli obblighi della loro missione in Nagorno Karabakh, l'autoproclamata Repubblica si sente tradita dalla Russia e guarda all'America. America che finora è stata alla finestra, insieme a tutto l'Occidente, mentre l'Azerbaijan pianificava il genocidio della popolazione armena di 120 mila persone. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha smentito le dichiarazioni del Primo Ministro armeno, assicurando che la Russia non lascerà l'Armenia perché ne è parte integrate e comunque svolge un ruolo di garante della sicurezza nella regione del Nagorno Karabakh. E mentre sono state annunciate esercitazioni americane in territorio armeno, a partire da oggi, 11 settembre, e fino al 20 del mese, il presidente turco Erdogan ha espresso il proprio disappunto per le elezioni presidenziali in Nagorno Karabakh. Erdogan ha intimato all'Iran di non interferire nella situazione tra Armenia e Azerbaijan. Strano però che il Capo di Ankara non abbia fatto altrettanto con l'America. Forse sa che la paventata cooperazione tra Armenia e Usa di fatto non procurerà alcun aiuto agli armeni dell'Artsakh ma servirà piuttosto per la guerra in Ucraina? Intanto il nuovo Presidente della repubblica d'Artsakh, Samvel Shahmaranyan, ha giurato di fronte al Parlamento.

Sul fronte della gravissima crisi umanitaria invece, è ormai chiaro che l’Azerbajjan e la Russia non intendono rispettare l’ordine vincolante della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite di aprire, in conformità della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, il Corridoio Lachin, chiuso dal 12 dicembre 2022 e che doveva essere presidiato dalle Forze di Pace della Federazione Russa. Intanto sempre più soldati azeri sono stati ammassati lungo il confine con il rischio che scoppi presto l’ennesimo conflitto annunciato.


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