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Assadakah - Cordoglio per le vittime al porto di Bandar Abbas

Aggiornamento: 27 apr

Assadakah News - La associazione internazionale italo-araba Assadakah esprime sincero cordoglio e vicinanza alla Repubblica Islamica dell’Iran, per le 25 vittime e 800 di feriti, a causa della terribile esplosione di oggi 26 aprile, verificatasi al molo del porto di Shahid Rajaee, parte del complesso del grande scalo marittimo di Bandar Abbas, provincia di Hormozgan, nel sud-ovest del Paese.

È il perclorato di sodio, componente fondamentale del combustibile solido per missili, all'origine della grande esplosione e del successivo incendio nel porto di Shahid Rajaee. Lo ha detto al New York Times, in condizione di anonimato, una fonte legata al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran. L'agenzia di stampa statale Irna, citando un funzionario, aveva dichiarato genericamente che l'esplosione è stata probabilmente innescata da contenitori di sostanze chimiche, senza specificare quali fossero.

L'esplosione al porto di Bandar Abbas, oggi 26 aprile
L'esplosione al porto di Bandar Abbas, oggi 26 aprile

Le testimonianze parlano di un enorme fungo di fumo, che si è alzato sulla città di Bandar Abbas, grande porto commerciale. La mezzaluna Rossa ha diffuso la notizia che parla di almeno 25vittime e oltre 800 feriti, ma non si conoscono ancora le ragioni dell'incidente, che ricorda quello avvenuto nel porto di Beirut il 20 agosto 2020, che causò oltre 200 morti e 6.500 feriti.

L'agenzia Tasnim parla di una petroliera che è esplosa mentre era ormeggiata al terminal container di Shahid Rajaee, il più tecnologicamente avanzato del Paese, e non lontano da una importante base della Marina delle Guardia della Rivoluzione, che si affaccia sullo Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa 1/5 della produzione mondiale di petrolio.

L'onda d’urto avrebbe distrutto completamente un edificio di uffici e danneggiato molti veicoli. Alcune voci fanno riferimento a un incidente in uno dei deposito di carburante, mentre l'Agenzia Nazionale per la gestione delle crisi ha fatto sapere che a esplodere sarebbero stati dei materiali chimici immagazzinati all'interno di container dove precedenti ispezioni avevano segnalato problemi di sicurezza. L'agenzia di stampa Fars, dice che l'esplosione è stata udita a circa 50 km di distanza.

Gli impianti petroliferi non sono stati colpiti dall'esplosione, secondo la National Iranian Petroleum Refining and Distribution Company, ma le attività del porto sono state sospese. Il procuratore generale, Mohammad Movahedi, ha ordinato un'indagine rapida e precisa.

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