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Cisgiordania - Anche Washington condanna la violenza israeliana


Assadakah News Agency - La presidenza degli Stati Uniti si unisce alla comunità internazionale nella condanna della violenza del recente attacco di gruppi di coloni, fomentati e sostenuti dalla estrema destra israeliana, che venerdì ha portato alla morte di Qusai Jamal Maatan, palestinese di 19 anni, in un villlaggio nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania. Washington ha definito “terrorista” l’irruzione dei coloni e dei reparti della polizia.

Il comunicato del governo americano afferma: “Il nostro ragionamento è che si tratta di un attacco terroristico, ne siamo preoccupati, ed è per questo che l'abbiamo chiamato così. Giustizia sia resa con lo stesso rigore in tutti i casi di violenza estremista, chiunque ne sia l'autore”. Uno dei due sospetti sarebbe un ex portavoce di un deputato del partito di estrema destra di Itamar Ben Gvir, attuale ministro della Pubblica Sicurezza nel governo di Benjamin Netanyahu. Quasi tre milioni di palestinesi vivono in Cisgiordania, un territorio occupato da Israele dal 1967. Il problema è che ci vivono anche circa 490mila coloni ebrei, in insediamenti considerati illegali dalle Nazioni Unite secondo il diritto internazionale.

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