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Economia - I Paesi del Golfo protagonisti della scena futura

Franco Abdelkader Omeich - Nella società ormai globalizzata, gli anelli della catena sono ormai inscindibilmente collegati l’uno all’altro e, come è noto, “se una farfalla sbatte le ali in Cina, avviene un cataclisma in Africa”. Il riferimento è alla guerra in Ucraina, che ha causato un rincaro dei prezzi nel resto del mondo, alterando il panorama degli scenari economici del prossimo futuro, con una conseguente recessione, a netto vantaggio dei Paesi produttori di petrolio e gas naturale, primi fra tutti Arabia Saudita e Qatar, che, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, potrebbero avere ricavi oltre i 1.300 miliardi di dollari entro i prossimi cinque anni.

Gli equilibri finanziari mondiali fanno quindi convergere le necessità dei Paesi consumatori verso il Medio Oriente, molto più di quando avveniva in precedenza, in particolare durante la crisi energetica del 2008, quando il prezzo greggio era salito a poco meno di 150 dollari al barile. I Paesi del Golfo possono riscrivere le regole e concludere accordi estremamente vantaggiosi, grazie ai cosiddetti “fondi sovrani”, che nell’ultimo decennio si sono sempre più specializzati e consolidati, e oggi hanno solide basi e strategie ancor più solide. Ad esempio, il PIF dell’Arabia Saudita (Fondo Pubblici Investimenti), amministrato dal principe Mohammed bin Salman, sta alimentando diverse istituzioni, come SoftBank, alla quale ha concesso ben 45 miliardi di dollari, ed elargisce concessioni alla stessa popolazione saudita tramite aumenti periodici dei salari pubblici, oltre a sostenere i costi di diversi progetti infrastrutturali, oltre ad avere pianificato una attenta strategia per la diversificazione degli investimenti, con rosee previsioni circa i ritorni economici e la creazione di migliaia di posti di lavoro, con conseguente crescita nazionale. Fra questi progetti, gran parte occupa la logistica, la transizione verde, lo sviluppo di nuovi collegamenti ferroviari per collegare i porti sulla costa orientale e occidentale del Mar Rosso, nonché la realizzazione delle città del futuro in pieno deserto, per cifre ben superiori ai 500 miliardi di dollari. Ad Abu Dhabi, i funzionari parlano di utilizzare i fondi per aiutare ad accelerare lo sviluppo di hub tecnologici e di energia rinnovabile, nonché Adgm, il centro finanziario di private equity dell'emirato.

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