Gaza - La Ministra degli Esteri palestinese a "Nova"
- Elisabetta Petrolati
- 1 giorno fa
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Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - La Ministra degli esteri palestinese Varsen Aghabekian, nel corso di un’intervista a “Nova”, ha espressamente chiesto che l’Italia riconosca lo Stato di Palestina perché, a suo dire, “è un obbligo morale e legale per tutti gli Stati, sancito dal diritto internazionale”. La Ministra palestinese ha inoltre sottolineato che:“ Un paese rispettoso della legge, come l’Italia, dovrebbe essere fortemente a favore del riconoscimento. Noi abbiamo riconosciuto Israele nel 1988. Abbiamo confermato e validato questo riconoscimento quando abbiamo firmato l’accordo di pace con Israele, gli Accordi di Oslo (nel 1993). Quindi abbiamo adempiuto ai nostri doveri decenni fa. Oggi è responsabilità e obbligo di Israele, che è uno Stato ed esiste, riconoscere la Palestina”. La Ministra ha affermato che la priorità è quella di fermare la guerra; parlando a “Nova” ha asserito che:” Affinché la pace possa avanzare, dobbiamo vedere la fine di questa catastrofe, dell’aggressione nella Striscia di Gaza e degli attacchi in Cisgiordania, solo allora potremo avviare un processo di pace che rispetti i diritti di tutti i popoli della regione, compresi i palestinesi, e il diritto a uno Stato sui confini del 1967”. “Dopo la fine della guerra a Gaza, sarà naturale che l’Autorità palestinese assuma la propria posizione di governo nella Striscia” - ha affermato la Ministra, evidenziando che - “l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) sono gli unici enti incaricati di governare la Palestina. Il loro mandato include autorità amministrativa e legale sull’intera Palestina, compresa la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est occupata”. “La leadership palestinese è in grado di governare in maniera unitaria, se le viene data l’opportunità per farlo. Tuttavia, oggi l’ANP è soffocata. Viene indebolita in ogni modo possibile: la brutalità e l’aggressione a Gaza continuano, non ha accesso a Gerusalemme e viene colpita in Cisgiordania in ogni forma e modo che possiamo immaginare in termini di violazioni” - ha spiegato la Ministra.
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