Gaza - Madleen Kallab di professione pescatrice
- Elisabetta Petrolati
- 12 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Issam Al-Halabi (Assadakah News Libano) -
Storia di Madleen Kallab, pescatrice di Gaza che sfida l’assedio e una nave della libertà
porta il suo nome
Nelle acque assediate di Gaza, tra onde colpite dal blocco, si erge Madleen Kallab, la prima donna palestinese a esercitare la pesca come professione. Sfida la morte, la povertà e l’assedio, dopo aver perso il padre durante l’aggressione israeliana su Gaza, ed è stata costretta a entrare in mare, salire sulla barca e impugnare le reti per sostenere la sua famiglia.
Madleen, cresciuta sulla riva del mare e sempre accanto al padre pescatore fin dall’infanzia, si è ritrovata, dopo il suo martirio nell’offensiva dell’ottobre 2023, di fronte a una sfida più grande della sua età. Non è stato solo lo shock a essere duro, ma anche la nuova realtà che l’ha costretta a diventare l’unica sostentatrice della famiglia, in un territorio sotto assedio da oltre 17 anni.
In una delle sue dichiarazioni precedenti, Madleen ha detto: "La pesca non è solo un mestiere, è parte della mia identità. Il mare non mi fa paura, ma la vera minaccia è la restrizione politica e militare."
Nonostante le dure restrizioni imposte dall’occupazione israeliana, le motovedette che perseguitano i pescatori, la confisca delle attrezzature e i frequenti colpi di arma da fuoco, Madleen non si è mai arresa. Porta le sue reti e prende il largo, sfidando ogni rischio, in una scena rara: una donna in piedi sulla prua di una barca, non solo per pescare pesci, ma per pescare dignità.

La storia di Madleen ha ispirato molti, sia in Palestina che all’estero, al punto da trasformarla da semplice pescatrice a simbolo internazionale di resistenza. Questo ha spinto la flottiglia multinazionale Freedom Flotilla a dare il suo nome a una delle navi umanitarie che nel giugno 2025 è salpata dai porti europei verso Gaza, nel tentativo di rompere l’assedio navale imposto alla Striscia.
La nave Madleen ha trasportato aiuti medici e alimentari, con a bordo decine di attivisti internazionali, ed è salpata in nome della pescatrice di Gaza, in onore suo e delle migliaia di donne palestinesi che lottano per la sopravvivenza e la libertà.
Oggi, Madleen continua ad andare in mare, a pescare e resistere, in una scena quotidiana che ridefinisce l’eroismo e dimostra che la resistenza non ha sempre bisogno di armi, ma a volte… di una rete, una barca e tanta determinazione.
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