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Gaza - Madleen Kallab di professione pescatrice

Issam Al-Halabi (Assadakah News Libano) -

Storia di Madleen Kallab, pescatrice di Gaza che sfida l’assedio e una nave della libertà 

porta il suo nome

 

Nelle acque assediate di Gaza, tra onde colpite dal blocco, si erge Madleen Kallab, la prima donna palestinese a esercitare la pesca come professione. Sfida la morte, la povertà e l’assedio, dopo aver perso il padre durante l’aggressione israeliana su Gaza, ed è stata costretta a entrare in mare, salire sulla barca e impugnare le reti per sostenere la sua famiglia.

Madleen, cresciuta sulla riva del mare e sempre accanto al padre pescatore fin dall’infanzia, si è ritrovata, dopo il suo martirio nell’offensiva dell’ottobre 2023, di fronte a una sfida più grande della sua età. Non è stato solo lo shock a essere duro, ma anche la nuova realtà che l’ha costretta a diventare l’unica sostentatrice della famiglia, in un territorio sotto assedio da oltre 17 anni.

In una delle sue dichiarazioni precedenti, Madleen ha detto: "La pesca non è solo un mestiere, è parte della mia identità. Il mare non mi fa paura, ma la vera minaccia è la restrizione politica e militare."

Nonostante le dure restrizioni imposte dall’occupazione israeliana, le motovedette che perseguitano i pescatori, la confisca delle attrezzature e i frequenti colpi di arma da fuoco, Madleen non si è mai arresa. Porta le sue reti e prende il largo, sfidando ogni rischio, in una scena rara: una donna in piedi sulla prua di una barca, non solo per pescare pesci, ma per pescare dignità.

Issam Al-Halabi
Issam Al-Halabi

La storia di Madleen ha ispirato molti, sia in Palestina che all’estero, al punto da trasformarla da semplice pescatrice a simbolo internazionale di resistenza. Questo ha spinto la flottiglia multinazionale Freedom Flotilla a dare il suo nome a una delle navi umanitarie che nel giugno 2025 è salpata dai porti europei verso Gaza, nel tentativo di rompere l’assedio navale imposto alla Striscia.

 

La nave Madleen ha trasportato aiuti medici e alimentari, con a bordo decine di attivisti internazionali, ed è salpata in nome della pescatrice di Gaza, in onore suo e delle migliaia di donne palestinesi che lottano per la sopravvivenza e la libertà.

 

Oggi, Madleen continua ad andare in mare, a pescare e resistere, in una scena quotidiana che ridefinisce l’eroismo e dimostra che la resistenza non ha sempre bisogno di armi, ma a volte… di una rete, una barca e tanta determinazione.

 

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