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Kuwait – “Lavorare insieme contro rischio recessione”

Franco Abdulkader Omeich - "Esiste assolutamente un rischio di recessione globale: lo vediamo ed è per questo che stiamo cercando di mantenere un equilibrio fra la fornitura e la richiesta, che sia proattivo e lungimirante". Ad affermarlo è il Ceo di Kuwait Petroluem Corporation, lo sceicco Nawaf Saud Nasser Al-Sabah, nel corso del Rome Med 2022.

"Attualmente, i nostri clienti continuano ad avere bisogno delle stesse quantità di petrolio che in passato, ma forse con qualche calo della richiesta che incominciamo a vedere, in attesa di una recessione prevista da alcuni. Speriamo che si eviterà. Comunque, ci si sta preparando per questo scenario". "Vogliamo mantenere la nostra posizione come il fornitore numero due in Italia e faremo gli investimenti necessari per raggiungere questo scopo", assicura, parlando dei progetti in Italia. "Abbiamo la raffineria a Milazzo in Sicilia e ne siamo molto orgogliosi e la rete commerciale. Stiamo introducendo adesso ad esempio le stazioni 'fast charge' e stiamo anche investendo nel campo della miscelazione del biodiesel, qualcosa che ci ha aiutato a ridurre del 58% in un anno solo l'impronta carbonica delle nostre stazioni di servizio. E continueremo a lavorare insieme ai nostri partner in Italia, che veramente ci hanno fatto sentire a casa, e di espandere le prospettive ambientali e economiche qui".

"Secondo noi, l'energia rinnovabile - dice Al-Sabah - completa le nostre attività produttive. Riconosciamo che in futuro ci sarà sempre una componente di idrocarburi nel 'mix' energetico. La sfida è come decarbonizzare al massimo possibile questi idrocarburi in modo che possono rimanere nel 'mix' energetico. Abbiamo bisogno delle fonti rinnovabili, abbiamo bisogno di ogni fonte energica che possiamo trovare". "Penso che bisognerebbe riconoscere che questa sarà una transizione energetica e la sicurezza degli approvvigionamenti richiede delle fonti multiple. Noi vorremmo sempre essere una di queste fonti. Dunque, in Kuwait non abbiamo del gas da esportare: essenzialmente consumiamo tutto il gas che produciamo.

Comunque siamo esportando il diesel, il quale aiuterà con la crisi di fornitura in Europa. Quindi siamo facendo a nostra parte, siamo facendo tutto che possiamo per assicurare che i prodotti che esportiamo sono ecologici. La sicurezza energetica è fondamentale per tutti oggi giorno e qualcosa che cerchiamo sempre di ribadire è questa: bisogna sempre guardare al Golfo. Questo è perché stiamo facendo gli investimenti necessari per mantenere la nostra produzione e per farla crescere in futuro", spiega. "Stiamo anche facendo gli investimenti necessari per ridurre la l'intensità e l'impronta di carbonio per ogni barile di petrolio - che è già la più bassa nel mondo ma che azzereremo entro il 2050. E stiamo facendo gli investimenti necessari per fare in modo che saremo l'ultimo barile di petrolio nel mondo". Nel dettaglio, sugli interventi messi in campo attuali in Kuwait per migliorare il 'mix' energetico e la sostenibilità, "primo, stiamo compensando le emissioni di carbonio, non solo concentrandosi sulla semina d mangrovia ma anche investendo nelle celle fotovoltaiche che compenseranno o ridurranno la quantità di petrolio che ci servirà per la produzione in futuro. Man mano che i nostri giacimenti di petrolio cominceranno ad invecchiarsi avremo bisogno di più energia per produrre il petrolio. Stiamo compensando tutta questa energia con un occhio alle celle fotovoltaiche. E un progetto pilota e in futuro verrà implementato su scala più ampia", dice Al-Sabah. "Secondo, siamo ulteriormente decarbonizzando- prosegue - il nostro barile prendendo il C02 che altrimenti si disperderebbe nell'atmosfera e iniettandolo (il C02) in qualche bacino idrico (reservoir) sotterraneo, mantenendogli la pressione e liberando del gas (che normalmente inietter emmo quello) per la produzione dei petrochimici oppure per generare/produrre l'energia nell'occorrenza. Quindi prendere il carbonio dall'atmosfera e iniettarlo nella terra per la cattura del carbonio, utilizzazione e stoccaggio".

"In terzo luogo, stiamo rendendo ancora più ecologici - spiega ancora Al-Sabah - i nostri prodotti. Abbiamo investito circa 30 miliardi di euro per costruire una raffineria nuova e per aggiornarne due esistenti, in modo di poter produrre per il mondo il combustibile a bassissimo tenore di zolfo e benzina e diesel a bassissimo tenore di zolfo. Sono state già fatte le prime spedizioni in Italia del diesel ecologico che è stato venduto presso le nostre stazioni di servizio. Parliamo di gasolio prodotto e raffinato in Kuwait e trasportato sulle petroliere ad un nostro porto a Napoli e venduto presso le stazioni di servizio Q8 dappertutto in Europa".

"Abbiamo 2.800 stazioni di servizio in Italia, 5,000 in Europa, quindi stiamo collaborando al massimo con i nostri partner italiani per decarbonizzare il più possibile. Siamo il secondo distributore di combustibili in Italia e il nostro 'share' del mercato è circa il 17%. Diamo lavoro a 15.000 persone in Italia - direttamente e indirettamente tramite le altre aziende con le quali lavoriamo. Quindi siamo fieri di avere questo investimento nell'economia italiana e confidiamo che il governo italiano continuerà a darci il benvenuto, in termini di stabilità economica e anche fiscale, perché c'è molto da fare man mano che attraversiamo questa transizione energetica. Dobbiamo continuare a lavorare insieme".

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