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L'Italia celebra il grande poeta armeno Charents


Talal Khrais (Assadakah Roma News) - Anche l'italia ricorda Yeghishe Charents, uno dei più grandi poeti dell'Armenia sovietica, a 125 anni dalla sua nascita e dopo 80 dalla sua prematura morte. Libri e ritratti di questo grande artista sono stati presentati in diversi eventi. In particolare è stata pubblicata, lo scorso giugno, dalla storica e prestigiosa casa editrice Le Lettere (fondata nel 1976 dall'editore Federico Gentile, figlio del filosofo Giovanni Gentile), la prima biografia in lingua italiana del poeta: "Yeghishe Charents - Vita inquieta di un poeta" di Letizia Leonardi, con la prefazione dell'attore regista Carlo Verdone. Si tratta di un interessante libro che racconta la storia dell'importante esponente della letteratura armena non solo attraverso i fatti della sua breve vita ma anche con le memorie della sua amica più cara Regina Ghazarian, le lettere che Charents scriveva ai suoi colleghi scrittori, i luoghi dove lui ha vissuto, curiosità ed episodi particolari che gli amici del poeta e lo stesso Charents raccontavano. All'interno del testo alcune poesie tradotte dallo storico e critico letterario Mario Verdone e di altri studiosi, nonché immagini della Casa Museo Yeghishe Charents di Yerevan, foto che ritraggono il poeta e altre scattate dal marito dell'autrice, Paolo Volpini sui luoghi dove lo sscrittore è vissuto. Un uomo, un patriota, un attivista politico, un grande letterato che ha visto tutti gli orrori del mondo, dal genocidio del suo popolo fino a diventare vittima delle purghe di Stalin, che hanno interrotto la sua vita a soli 40 anni.


E nello scorso mese di luglio a Piombino, all'interno del Festival dell'Arte, organizzato dall’associazione culturale EstroVersi, con il contributo del Comune di Piombino e con la direzione artistica di Cinzia Demi, oltre alla prima presentazione della biografia del poeta armeno e intervista all'autrice del libro su Charents, il maestro Maurizio Caruso, nella sua mostra "Colori Proibiti" ha dedicato due dei suoi ritratti ad altrettanti grandi poeti armeni: Daniel Varujan e Yeghishe Charent, che hanno ricevuto l'apprezzamento anche dell'Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia.


Oltre alla biografia del poeta è stato pubblicato e presentato in questi giorni anche "Io della mia dolce Armenia", un volume bilingue (italiano e armeno), realizzato in stretta collaborazione dell'Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia ed editato da Leonida Edizioni. Un'antologia, curata da Naira Ghazaryan, delle opere poetiche del primo periodo (1911-1922), tradotte in italiano dal Professor Mario Verdone, Padre Levon Zekiyan, Anush Torunyan, Alfonso Pompela, Mariam Yeremyan, Hasmik Vardanyan, Grigor Ghazaryan e che costituisce il primo volume al quale seguiranno altri due. A introdurre il testo, il messaggio di saluto dell'Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia, Tsovinar Hambardzumyan. La prefazione è del Professor Stefano Garzonio e la nota biografica di Yheghishe Charents, all'inizio del testo, porta la firma di Letizia Leonardi.


Il 4 agosto l'Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia, Tsovinar Hambardzumyan, ha visitato la sede di Leonida Edizioni di Domenico Polito. Durante la visita, il dottor Polito ha consegnato all'Аmbasciatore la prima copia del libro, che è stato presentato per la prima volta a Gallico alla presenza, tra gli altri, della Comunità Armena di Calabria, approfittando anche del 30° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Armenia e Italia e del 125° anniversario della nascita di Yeghishe Charents.

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