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Libano - Dopo la fiducia, le riforme?


Talal Khrais – “Faremo qualsiasi sforzo per migliorare la produzione elettricità” – Queste le parole di uno dei primi annunci del premier Mikati.

Il primo a esprimere la sua soddisfazione dopo la formazione del governo in Libano é stato l'Alto rappresentante per la politica estera UE, Josep Borrell, si è detto "lieto" dell'accordo per formare il nuovo governo in Libano. "Incoraggiamo il premier a riprendere i negoziati con il Fmi, l'unico modo per evitare il collasso finanziario - ha evidenziato Borrell nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo. Siamo pronti ad assistere quel governo, se vara le misure giuste. Il governo si sarebbe dovuto formare un anno fa. Speriamo non sia troppo tardi, speriamo che questo governo riesca a contrastare la crisi del Paese".

"I problemi del Libano possono essere risolti solo dai libanesi, dal governo libanese, dalle classi politiche libanesi che per troppo tempo non hanno adempiuto ai loro impegni", ha aggiunto l'Alto rappresentante.

Il futuro governo libanese "farà ogni sforzo per gestire il razionamento dell'elettricità e per migliorarne la produzione". Lo ha detto il primo ministro libanese, Najib Miqati. Secondo la National News Agency l'agenzia governativa libanese NNA. Inoltre, ha aggiunto Miqati, "il governo lavorerà in parallelo per trovare una soluzione definitiva alla crisi dell'elettricità diversificando le fonti energetiche e dando priorità al gas e alle rinnovabili". L'attuazione del piano del settore elettrico e le riforme energetiche sono indicate nel documento programmatico del governo, ha aggiunto. Infine,

Mikati ha ringraziato l'Iraq "per aver sostenuto il Libano in queste difficili circostanze", in seguito alla telefonata con il ministro dell'Energia iracheno, Walid Fayyad, incentrata sulle procedure di arrivo della prima nave di combustibile iracheno nella centrale elettrica di Deir Amar. Si ricorda che ieri 20 settembre il governo Miqati ha ottenuto la fiducia. Un'interruzione di corrente ha ritardato di quasi un'ora la seduta del Parlamento libanese durante la discussione del programma politico del nuovo governo.

E' l'ultimo atto della crisi energetica che sta affrontando il Paese, causata dalla carenza di carburante e che si traduce in poche ore di elettricità al giorno fornita dallo Stato ai cittadini. Per questo molti libanesi si stanno affidando a compagnie private per dotarsi di generatori. "Quello che stiamo vedendo oggi é la prova del crollo dello Stato," ha commentato Ossama Saad, un membro indipendente del Parlamento, alla televisione locale Al Jadeed.

Il nuovo governo, guidato dal Primo ministro Najib Mikati, ha promesso, come riferito prima che affronterà la crisi paralizzante del Paese, in primis con l'avvio di riforme e di colloqui con il Fondo monetario internazionale.

Il sistema finanziario del Libano é crollato alla fine del 2019, dopo decenni di spesa dissoluta da parte dello Stato e di finanziamenti insostenibili.

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